La serialità anglofona e soprattutto americana sembra sempre più la fucina del riciclo: non si contano i piloti ordinati che sono adattamenti di film, prequel, sequel, spinoff, reboot. Se unita a un altro trend, quello di attingere incessantemente al mondo dei comics, genera tv show come Gotham. L’anteriore (di un paio di anni) Arrow ha dimostrato che una serie supereroistica – dopo il fallimento negli anni Novanta di Flash e l’aborto della Wonder Woman con Adrienne Palicki – che uno show sui vigilanti delle pagine dei fumetti fosse fattibile senza applicare la patina teen di Smallville. Agents of S.H.I.E.L.D., Constantine, Agente Carter, Flash, l’auspicata Supergirl, Daredevil e le altre produzioni Netflix in arrivo infesteranno il piccolo schermo, ognuna asservendo a modo proprio le fonti. Gotham sceglie brillantemente di ridurre uno dei più popolari supereroi della carta stampata, Batman, a personaggio secondario: la serie è un prequel, e il Bruce Wayne presentato è il piccolo orfano miliardario che ha appena assistito all’omicidio dei genitori (l’evento reo di trasformarlo nel Cavaliere oscuro). Il protagonista è un giovane e integerrimo Gordon, deciso a scovare il vero colpevole della morte dei Wayne: sorta di giovane Marlowe, è immerso in una dimensione da noir chandleriano suggestiva e dark dove stona solo la mancanza della sigaretta tra le labbra dei personaggi. Nel corso della stagione il detective incontra i malviventi che prima o poi infesteranno l’Arkham Asylum, tanto che Gotham più che il prequel che narra la genesi di Batman lo è dei cattivi – Pinguino, Catwoman, Due facce, Poison Ivy e più in là Joker – più diabolici e strambi. Villain meschino, manipolatore e tuttavia amabile, vero insospettabile protagonista di questo noir man mano più solido, il vile Oswald Cobblepot. Diventerà il re del crimine Pinguino, di cui seguiamo la spiazzante ascesa innescata dall’infausto atto di pietà di Gordon. Il Bruno Hellerdi The Mentalist dimostra che esistono modi originali e intelligenti di attingere ai fumetti spesso pedestremente saccheggiati.
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