Fabio Guaglione, il regista del duo Fabio & Fabio che ha realizzato i cortometraggi premiati in tutto il mondo Afterville, Silver Rope ed Eden, da grande appassionato condivide con i lettori di Best Movie un’approfondita analisi sul serial che ha rivoluzionato il genere, Lost.
(segue da) Poi passano i minuti, le ore e continuo a pensarci, parlo con altre persone che l’hanno visto e, come direbbe un americano, il finale «grows on me». Lo capisco sempre di più, lo trovo sempre di più in linea con ciò che è sempre stato questo show, mi sembra sempre di più la degna conclusione di quella che è una delle più grandi storie mai narrate.
Una storia va anche e soprattutto giudicata dal finale. Perché è il finale a darle un senso. Com’è il finale di Lost? Cos’è?
E’ il punto di arrivo del percorso interiore dei personaggi ma non solo. E’ un messaggio, per gli spettatori. Un messaggio magari definito da alcuni banale, io lo definisco semplice. Il che non voglia dire che non sia potente o importante. Vivremmo tutti una vita migliore se ci attenessimo a delle semplici ”regole”. Ma quanti di noi lo fanno? Pochi. Allora non è forse giusto che qualcuno ci ricordi queste regole, magari tramite un telefilm? Io non lo trovo banale.
Come non trovo banale la soluzione rispetto alla realtà alternativa. La storia è finita da poco, ma sono già fioccate numerose teorie e interpretazioni, molte delle quali possono coesistere senza annullarsi a vicenda. E’ notevole tutto questo. Degno di un mosaico perfetto, fatto per essere osservato, vissuto, studiato, interpretato. (continua)
Lo speciale continua, diviso in capitoli:
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