Fabio Guaglione, il regista del duo Fabio & Fabio che ha realizzato i cortometraggi premiati in tutto il mondo Afterville, Silver Rope ed Eden, da grande appassionato condivide con i lettori di Best Movie un’approfondita analisi sul serial che ha rivoluzionato il genere, Lost.
(segue da) I fattori che determinano l’indiscutibile valore di quest’opera, e che la rendono unica e irripetibile sono tanti. In ordine sparso.
La storia. Non tanto quanto il contenuto del plot in sé, che alla fine si rifà agli archetipi classici delle più grandi opere letterarie e mitologiche (seppur stratificandoli a sua volta), quanto l’approccio narrativo, più unico che raro. Lost è una delle storie più “character driven” mai viste. Questo termine viene usato dagli sceneggiatori per indicare tecnicamente una storia in cui gli eventi sono portati avanti dalle azioni e dalle scelte dei personaggi, in opposizione a delle storie “plot driven” dove gli eventi accadono perlopiù a causa delle situazioni collegate al plot principale (macro story line esterna). Lost è una storia piena di misteri, di plot, di sub plot ma ciò che conta davvero, ciò che va seguito, sono questi personaggi. Le loro azioni, le loro scelte, il loro destino, i loro conflitti interiori. In tutto questo, Lost realizza un vasto affresco narrativo, ma la nostra attenzione è sempre concentrata sui sopravvissuti dell’Isola. Tutto il resto è background. Il telefilm non si chiama “The Dharma Chronicles” o “The Adventures of Jacob & his brother without name”. Il titolo stesso parla dello stato d’animo di queste persone quando arrivano sull’isola. Sono Perse. E la storia che guardiamo serve a farci capire come ritroveranno loro stessi, come sapranno salvare le loro anime. Tutto il resto è fondamentale? No.
In questo senso, Lost è forse l’unica opera che mi viene in mente associabile ad un altro capolavoro moderno: l’anime “Neon Genesis Evangelion”. Anche lì, i misteri e la macro-storia dello scontro tra i robot e gli alieni-angelo è in secondo piano rispetto ai drammi umani dei protagonisti. E anche lì, il finale (per certi versi molto simile a quello di Lost, con tanto di una battuta identica riferita al protagonista «ti stavamo aspettando») suscitò grandi polemiche. Ma a distanza di anni, Eva non è stato inghiottito dal vorace dimenticatoio di questa era mediatica, tutt’altro. Lo stesso accadrà per Lost. (continua)
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