127 ore: la recensione di martalari
telegram

127 ore: la recensione di martalari

127 ore: la recensione di martalari

da cinemotore

VISTO CHIUDENDO GLI OCCHI PER 3 MINUTI…127 ore

Arrivano i 3 più minuti più crudi di Hollywood nelle “127 ore” di DANNY BOYLE

VERAMENTE DURO !!

PER LA PRIMA VOLTA NON POTRETE FARE A MENO DI CHIUDERE GLI OCCHI PER 3 MINUTI. UNA SCENA COSI’ FORTE NON SI VEDEVA SUL GRANDE SCHERMO DA ALMENO DIECI ANNI.

STORIA

127 ore racconta la storia vera dell’escursionista Aron Ralston (James Franco) bloccato in uno stretto canyon nello Utah con un braccio schiacciato da un masso distaccatosi dalla roccia presto dovrà prendere una decisione morire o ricorrere ad un gesto estremo?

IL VALORE DELLA VITA..

Il regista Danny Boyle precisa :

“Riguardo alla disavventura di Aron, molte persone mi dicono di non sapere se sarebbero riuscite a compiere lo stesso gesto. Ma io penso che tutti noi faremmo qualunque cosa pur di rimanere vivi e conservare questo bene prezioso che è la vita. Penso che, in quei sei giorni nel canyon, Aron abbia avuto piena consapevolezza del valore della vita. Una delle idee del film è che lui non sia mai stato veramente solo. Fisicamente, in realtà, lo era e molto, ma spiritualmente era circondato da tutti coloro che aveva conosciuto, amato e sognato. Questo sentimento ha fatto la differenza ed è ciò che volevamo trasporre nella nostra storia”.

AZIONE DA FERMO…

Boyle era effettivamente consapevole di voler tentare qualcosa che, all’apparenza, sembrava impossibile. “Ci accingevamo a realizzare un film d’azione il cui protagonista non poteva quasi muoversi!”.

DA UN MILIARDO AD UNO…

“È stato incredibile passare dalla folla di Mumbai, dove sei circondato da un miliardo di persone, all’estremo opposto di un uomo completamente solo e in balia di se stesso”, dichiara Boyle. “Era un contrasto magnifico e una sfida terrificante. I due film non avrebbero potuto essere più diversi e, tuttavia, in un certo senso, in entrambi si combatte contro circostanze avverse”.

DUE DIRETTORI DELLA FOTOGRAFIA

Per avere veramente le maggiori chance visive possibili, il regista ha fatto qualcosa che non ha precedenti: ha ingaggiato due direttori della fotografia per girare insieme il film. “Abbiamo deciso di avvalerci di due direttori della fotografia – Anthony Dod Mantle, che ha curato la fotografia di “The Millionaire” (Slumdog Millionaire), ed Enrique Chediak, che ha prestato la sua opera in “28 settimane dopo” (28 Weeks Later) – perché avevamo bisogno di una molteplicità di approcci diversi e perché la macchina da presa, in un certo senso, sopperisce al fatto che nel film vi siano pochissimi personaggi”, spiega Boyle.

FRANCO IN PALESTRA

Per scavare ancora più in profondità nel suo ruolo, Franco si è allenato in una palestra di free climbing ed è dimagrito finché il suo fisico ha assunto la linea slanciata e tonica di Ralston. Ha poi letto libri di scalatori e avventurieri, e ha anche guardato dentro di sé, per chiedersi se sarebbe mai riuscito a fare ciò che Aron ha effettivamente fatto per sopravvivere. “Ho pensato alle circostanze drammatiche in cui si trovava, ho considerato che si trattava di una questione di vita o di morte”, dichiara Franco. “Sono abbastanza impressionabile riguardo al sangue, anche quando mi trovo dal dottore, ma in una circostanza del genere riuscirei a farcela. Mi piace pensare che proverei a fare qualcosa anziché restare senza fare nulla”.

###

IL PARERE…

Danny Boyle riesce a realizzare un film d’azione il cui protagonista non può quasi muoversi.

L’idea è simile a quella di Buried ma il film (questo girato alla luce del sole) è completamente diverso

La pellicola si basa tutta sulla recitazione di James Franco qui molto credibile. Danny Boyle con lo split screen continuo cerca di ripercorrere il passato e il possibile futuro nella testa dell’escursionista.

127 ore evoca la grande tradizione dei film in cui la natura spinge l’uomo fino al limite, da “Il richiamo della foresta” (Call Of The Wild) a “La morte sospesa” (Touching The Void), ma 127 ore rompe con la tradizione perché celebra la vita anziché il trionfo dell’individuo.

Mettete in conto che uscirete sorpresi e sconvolti….ma un film di Danny Boyle è sempre un vero appuntamento al cinema….ma preparatevi a scene molto forti…..

© RIPRODUZIONE RISERVATA