2 giorni a New York: la recensione di Francesca Cremonesi
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2 giorni a New York: la recensione di Francesca Cremonesi

2 giorni a New York: la recensione di Francesca Cremonesi

Dopo aver raccontato, nel lontano 2007, la storia di una ragazza francese, Marion, e del suo ragazzo, newyorkese, in visita a Parigi, Julie Delpy torna alla commedia con il sequel di 2 giorni a Parigi, cambiando però le carte in tavola: il rapporto fra i due ragazzi non ha retto alla vacanza parigina al centro del primo capitolo. Lei si è riaccasata con Mingus (Chris Rock), giornalista radiofonico, e i due vivono insieme a New York, con i figli avuti da precedenti legami. Quando il buffo padre di Marion (vero padre della regista), la sorella ninfomane e l’imbarazzante fidanzato piombano nella loro casa senza preavviso, si scatena il caos. Con la loro assoluta mancanza di senso del pudore, gli inaspettati ospiti mettono a nudo le differenze culturali di Mingus e Marion fino a mettere in crisi il loro rapporto…

Con battute divertenti, camei irresistibili (da prestare attenzione a Daniel Brühl e soprattutto a Vincent Gallo) e situazioni al limite dell’assurdo, il film della Delpy ha come obiettivo quello di prendersi gioco sia degli aspetti peggiori dell’essere americani sia dell’essere francesi, ironizzando su entrambi e mettendo a confronto due diversi modi dell’essere (senza giudicare nessuno dei due). Tali diversità, nonostante all’inizio sembrino insuperabili, non rendono impossibile la convivenza tra i protagonisti, e il loro incontro dà il via a situazioni e dialoghi di una comicità fresca, anche se non esilarante.

Il film è spontaneo, merito di una sceneggiatura davvero molto leggera che però non riesce ad appassionare più di tanto, forse per la scarsa empatia dei personaggi. La delicatezza che caratterizzava la rappresentazione della vita di coppia nel film precedente, qui lascia spazio a figure troppo in contrasto che si rivelano un’arma a doppio taglio, con la pellicola che piano piano perde di incisività.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
La leggerezza del film e il divertimento di vedere due mondi non poi così diversi a confronto

Non mi piace
La commedia non porta nulla di nuovo al suo genere e molto spesso le battute sono già viste e sentite

Consigliato a chi
Ha voglia di intrattenersi con una pellicola spontanea e ha voglia di provare a vincere un viaggio a New York

Voto: 2/5

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