Alita – Angelo della battaglia: la recensione di Mauro Lanari
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Alita – Angelo della battaglia: la recensione di Mauro Lanari

Alita – Angelo della battaglia: la recensione di Mauro Lanari

Una parata di remake affastellati assieme con la banale linearità dello storytelling dell’ultimo Cameron non è affatto garanzia d’un buon risultato, ancor meno s’il riferimento di base è Pinocchio al femminile, più uno dei tanti teen romance con una giovane eroina contro (quasi) tutti in un campo di combattimento preso da “Rollerball” (Jewison, 1975) e in una società distopica divisa in due macrocategorie (“Racconto di due città”, Dickens 1859; “La macchina del tempo”, Wells 1895; …”Elysium”, Blomkamp 2013), più l’ultraviolenza del tarantiniano Rodriguez evocativa di Takashi Miike (“Ichi the Killer”, 2001) o dei cyborg di Verhoeven (“RoboCop”, 1987).

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