Alvin Superstar 3 - Si salvi chi può: la recensione di Alvin Miller
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Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può: la recensione di Alvin Miller

Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può: la recensione di Alvin Miller

Da grande fan della serie, per me non sarà facile scrivere una recensione obbiettiva su Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può, la nuova avventura dei Chipmunks e delle Chipettes, ma farò del mio meglio.

Cos’è che rende questa saga per famiglie, se non migliore, almeno completamente diversa da tutte le altre? La musica? Si, può darsi. I sei simpaticissimi protagonisti? Forse. La trama? Esatto! Non dal punto di vista dell’originalità, perché guardando in faccia la realtà, bisogna ammetterlo, questa serie si è affidata troppo spesso a cliché triti e ritriti. Ma bisogna comunque dar credito al fatto che ogni episodio è riuscito a proporre una storia completamente nuova, invece di proseguire con le trame viste nel precedente capitolo, infondendo così alla serie un potenziale infinito, che potrebbe benissimo continuare a funzionare per svariati sequel!
Il primo Alvin Superstar raccontava la genesi dei personaggi e della prima difficile convivenza dei tre Chipmunks Alvin, Simon e Theodore insieme al musicista fallito Dave Seville, che in seguito diventerà loro padre adottivo e manager. Alvin 2 invece si riduceva ad essere una banale commediola liceale troppo simile a tante altre, con il difetto di avere anche una trama quasi inesistente e inutile e rappresentando il punto più basso della serie (unico vero pregio e anche unica vera novità, l’introduzione delle Chipettes Brittany, Jeanette e Eleanor, le controparti femminili dei tre scoiattoli canterini, anch’esse abili ballerine e cantanti). Infine arriviamo ad Alvin 3, che invece gioca la carta del naufragio.
La colpa di tutto va ovviamente attribuita allo scalmanato Alvin, che divenuto ormai un adolescente e desideroso di avere maggiore libertà da parte dell’iperprotettivo padre umano Dave, dopo aver provocato caos e disagi all’interno della nave da crociera sulla quale sono in viaggio per gli “International Music Awards”, finisce anche per essere l’artefice del naufragio dei Chipmunks e delle Chipettes su un isola solo apparentemente deserta.
Questa prima parte del film viene raccontata rapidamente, presentando situazioni già note ai fan, come i già citati guai provocati da Alvin, gli inutili tentativi del fratello Simon di imporre le regole di Dave, le sfide musicali delle Chipettes e anche il ritorno del perfido Ian Hawke, l’ex-manager dei sei scoiattoli e Cattivo dei precedenti film, costretto a indossare qui un ridicolo costume da pellicano essendo ora la mascotte della nave da crociera.
All’arrivo sull’isola, però le cose sono destinate a cambiare, a partire dall’introduzione di un nuovo personaggio, Zoe, una naufraga che si trova sull’isola ormai da anni e che prima d’ora ha avuto come unica compagnia delle palle con disegnate sopra delle facce (evidente citazione/parodia di “Cast Away”).
In questo contesto avverrà anche un inaspettato scambio di ruoli tra Simon e Alvin, quando il primo, a causa del morso di un ragno, diventerà una specie di guerriero della giungla rubacuori e con l’accento francese, e il secondo, costretto a prendere in mano la situazione, imparerà a essere responsabile.

Tra citazioni di vario genere e divertenti gag, in questa seconda parte del film ci sarà spazio anche per il romanticismo tra le coppie (in particolare tra Simon e l’amica Jeanette) cosa tanto sperata dai fan in Alvin Superstar 2 e alla fine mai avuta, e non mancheranno l’azione e l’avventura, che tra eruzioni vulcaniche, inseguimenti e fughe, saranno adrenaliniche come in nessun altro capitolo della serie, fino allo scontro finale col cattivo di turno, che sta volta non sarà più rappresentato da Ian, che pentitosi del suo comportamento nei precedenti film, finirà per diventare quasi uno dei buoni e che accompagnerà Dave (seppur contro la sua volontà) nel salvataggio dei sei piccoli scoiattoli.

Come ho già detto, la trama, seppur migliore dei precedenti, non presenta nulla di veramente nuovo nel panorama cinematografico, ma trattandosi di una pellicola che punta principalmente su un target di bambini e fan, svolge il suo lavoro egregiamente, condendo il tutto con gli immancabili buoni sentimenti e le musiche dei Chipmunks, che sono ormai il vero marchio di fabbrica della serie.
Forse, rispetto ai precedenti capitoli, in “Si salvi chi può”, le varie canzoni (tra le quali spiccano cover di hits del recente panorama musicale come “FireWorks” e “Born This Way”) vengono presentate in modo quasi forzato all’interno della storia, ma è un dettaglio che si può trascurare, almeno dal mio punto di vista, e che comunque, non pregiudica la qualità del film, che è proprio il caso di dirlo, è veramente il migliore della serie!
Qualche difetto c’è, questo sì, ma i fan non resteranno delusi, e io so di cosa parlo!

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