American Hustle: la recensione di ACINIdiCINEMA
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American Hustle: la recensione di ACINIdiCINEMA

American Hustle: la recensione di ACINIdiCINEMA

VOTO: Pantalone a zampa, la giacca della Standa, la cubista in tanga, eccita la banda
La prima volta che ho visto il trailer del film ho pensato che il regista avesse scelto come hairstylist il parrucchiere giapponese più famoso delle barzellette, Tarasato. Ipotesi forse più plausibile è che gli attori siano stati mandati da un qualsiasi parrucchiere cinese pronunciando le parole che segnano la fine di un’esistenza: “fai tu”. C’è però molto più di alcune acconciature buffe in American Hustle: L’Apparenza Inganna.

Cito i titoli di testa: “alcuni fatti sono realmente accaduti”. Pur non sapendo esattamente quali, l’operazione denominata dall’FBI Abscam incastrò alla fine degli anni 70 alcuni politici corrotti con l’aiuto di due noti truffatori. Irving Rosenfeld (un Christian Bale con riporto e panza da Vito Catozzo) per anni si è arricchito truffando persone disperate chiedendo somme di denaro in cambio di un grosso credito che non avrebbe poi elargito ai malcapitati. Dopo essere stato beccato insieme alla sua socia e amante Sydney Prosser (Amy Adams – Man Of Steel), l’agente dell’FBI Richie DiMaso (Bradley Cooper – Una Notte Da Leoni) costringerà entrambi a collaborare in un operazione per incastrare politici corrotti e mafiosi. L’unico elemento imprevedibile di un piano ben ideato è Rosalyn (Jennifer Lawrence – Hunger Games), la moglie di Irving.

David O. Russell sembra essersi affezionato agli interpreti dei suoi precedenti film perché riesce ad averli tutti insieme appassionatamente per una pellicola che è un tripudio di colletti giganti, Cadillac, anelli al dito e catenazze d’oro. Il regista ripesca da The Fighter il pipistrello Bale ed Amy Adams, oltre che alcune ambientazioni da Bronx/Quarto Oggiaro, e attinge da Il Lato Positivo per il premio Oscar Jennifer Lawrence e Cooper. Il risultato è vincente. O. Russell ha “cambiato la destinazione d’uso” per attori che in genere sono legati ad un certo tipo di immagine, con il rischio che le troppe trasformazioni fisiche facessero l’effetto “tanto fumo niente arrosto”. Invece, Bale che diventa brutto, Amy Adams che passa da sciatta donna in carriera a gattona arrapante ed un Bradley Cooper con la testa da spazzolone del cesso sono diretti brillantemente e ben amalgamati. Jennifer Lawrence in versione supercafona non è certo una novità, anche se con quelle mani cicciotte la vedrei perfetta per una parte in cui impasta i tortellini a Bologna e ci da sotto con il mattarello.

Le interpretazioni da Oscar del cast, completato da un cotonato Jeremy Renner (The Bourne Legacy), valgono da sole il prezzo del biglietto. Meno brillante e priva di particolari guizzi è la storia (Irving Rosenfeld potrebbe stare ad American Hustle come Frank Abagnale Jr. a Prova a Prendermi), ma viene ben raccontata e la regia è ottimamente costruita, purtroppo ci mette un po’ ad ingranare. E’ uno di quei film in cui occorrono 40 minuti buoni per avere un’idea del quadro generale, e qualche spiegone in meno l’avrebbe piacevolmente velocizzato, però la tela è stata dipinta bene anche grazie a costumi fantastici ed una realistica ricostruzione di quegli anni. Diventeranno cult una scena di Cooper e Adams in discoteca (si scopre tra l’altro che negli anni 70/80 non andavano a ballare solo persone a cui non era ancora spuntata la barba) ed una sequenza in cui la Lawrence si improvvisa cantante smandrappata alla Miss Doubtfire. American Hustle: L’Apparenza Inganna non è certo un film per chi mangia pane e spade laser, ma vi suggerirà alcune riflessioni ancora attuali riguardo il senso di giustizia, l’amore e i rapporti umani. Appuntamento al 12 gennaio per i Golden Globes e 2 marzo per gli Oscar.

COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)

-Il top coat odora di spazzatura

-Il forno a microonde elimina i nutrienti dai cibi

-Nel post Breaking Bad la città di Albuquerque non sarà più il nome di un posto in culo all’universo del New Mexico.

-Christian Bale è un grande attore, ma non sa proprio piangere

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