American Sniper e’ un film che non lascia indifferenti. E’ un thriller duro, crudo e nudo. Dal punto di vista della costruzione della tensione a tratti sfiora la perfezione tanto ci si immedesima e si tifa per questo cecchino di guerra considerato leggenda dai suoi commilitoni e dalla sua gente. Ma questo e’ al tempo stesso il punto di forza ma anche il limite dell’opera. Perché se da una parte il buon vecchio Clint, repubblicano e guerrafondaio e patriottico e nazista e fascista ecc ecc ecc ecc ma sopratutto paraculo perché, anche con massicce dosi di introspezione e fallimento famigliare, riesce nell’impresa di farti affezionare al più “infallibile cecchino di guerra”, cosa che di per se giustifica la solita guerra giusta degli americani che di giusto forse ha ben poco, trasformando un terrificante carnefice in un angelo della pace, eroico baluardo dello stato….dall’altra parte non prende mai le distanze, manca quella critica che purtroppo fa andare di pari passo esaltazione e ammirazione senza disapprovarne mai le azioni. Ma alla fine conta solo lo stato, la bandiera, le stellette e il corteo funebre finale e’ l’emblema dell’America, quella senza un Dio, senza religione che beatifica i suoi presunti eroi. Quella peggiore insomma
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