Tu chiamali se vuoi amici di letto. All’americana e più elegantemente Friends with Benefits, nello slang italiano un po’ più triviale “trombamici”. Il tema non brilla per novità, ma dei ben tre film che quest’anno ha trattato la questione, Amici di letto di Will Gluck è quello che mostra di aver centrato meglio l’obiettivo rispetto allo scialbissimo Amici, amanti e… (con Natalie Portman e Ashton Kutcher) e alla più intrigante dramedy Amore e altri rimedi (con Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal).
l film parte a 100 all’ora con battute a raffica, sarcasmo a palate e il linguaggio spigliato e un po’ cinico che si attaglia alla Manhattan 2.0 dei nostri giorni. Jamie, alias Mila Kunis, è una reclutatrice di talenti, mentre il sempre più lanciato a Hollywood Justin Timberlake è l’art director Dylan. Lei convince lui a trasferirsi nella Grande Mela da Los Angeles e tra loro nasce un feeling molto forte che però non sfocia in una relazione. È allora che i due hanno la brillante idea di condire la loro amicizia con il sesso, quasi fosse una partita di tennis in cui bruciare calorie. Ed è questa la parte più divertente del film, quella in cui le battute e gli scherzi da amici si alternano a focose session sempre stemperate dall’idea dell’eros come esercizio ginnico e da gag che aiutano a non cadere mai nella volgarità, nonostante l’audacia di certe situazioni e il linguaggio parecchio disinibito.
Scritta e diretta dallo stesso Gluck che aveva deliziato pubblico e critica con il frizzante Easy Girl (con l’allora rivelazione Emma Stone che ha un cameo importante anche in questo film), la commedia avrebbe l’ambizione di sbeffeggiare e travalicare le rom-com di questi ultimi anni. Si accettano i due di picche senza troppi piagnistei, si cita (mandandolo a quel paese) La nuda verità con Katherine Heigl, si fa una spigliata critica al tappeto musicale delle commedie rosa che suscita i sentimenti piuttosto che accompagnarli o su come la canzone pop che in quei casi accompagna il finale «serve a convincerci che il film ci è piaciuto», si discute delle reciproche disfunzionalità affettive paragonandole a quelle di George Clooney e così via su questa falsariga. Fin qui tutto bene.
La trappola in cui ingenuamente (e anche un po’ precipitosamente) il film cade nella seconda parte è quella di rientrare nei binari classici immediatamente dopo aver proclamato, con una punta di presunzione radical chic, la propria indipendenza dai precursori. Fatto sta che non appena il rapporto erotico tra i due si fa troppo ripetitivo, e per certi versi alienante, lei si rimette alla caccia del principe azzurro e della stessa “favola” di cui andava in cerca Julia “Pretty Woman” Roberts. E così ecco riemergere tutti i cliché che ci hanno accompagnato in questi anni. Lontano dalla frenetica Manhattan Jamie si ritrova a casa della famiglia di Dylan per il 4 luglio, così che ne scopre il lato più intimo e famigliare (come accadeva in Come farsi lasciare in 10 giorni con Kate Hudson e Matthew McConaughey) e ritorna il tema della malattia (l’Alzheimer del padre di Dylan) come succedeva con Hathaway e Gyllenhaal, ma qua il cambio di registro risulta brusco e rende più noiosa la seconda parte.
A parte queste debolezze, Amici di letto è una gradevole rom-com molto ammiccante che ha il suo punto di forza nell’alchimia palpabile tra i due protagonisti (non stupisce che la coppia Timberlake-Biel sia entrata in crisi a causa della caliente Kunis). I due hanno – come si dice ed è proprio il caso di dirlo – il perfetto physique-du-role per questa commedia supergiovane, glam e ormonale. A far loro da degna coprotagonista la New York dei bar all’aperto, dei terrazzi sui grattacieli e dei flashmob. Ancora una volta il Sesso e la Città…
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Mi piace
Le battute taglienti tra i due protagonisti, la parlantina newyorchese della Kunis, il ritmo frenetico della prima parte e la giocosità delle scene di sesso.
Non mi piace
Il cambio di registro nella seconda parte del film con ricaduta nei cliché del genere rosa.
Consigliato a chi
È in cerca di una rom-com frizzante e ormonale.
Voto: 2/5
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