Another Earth: la recensione di Emilia Iuliano
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Another Earth: la recensione di Emilia Iuliano

Another Earth: la recensione di Emilia Iuliano

“Cosa faresti se incontrassi te stesso?”. È questa la domanda che ha dato vita a Another Earth, film già apprezzato al Sundance, dove ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria e passato in concorso allo scorso Festival del film Locarno, firmato dall’esordiente alla regia di un lungometraggio non documentaristico, Mike Cahill.

Cosa fareste voi se un giorno si scoprisse che esiste una “Terra 2″?, tale e quale alla nostra, con gli stessi Stati, gli stessi abitanti e che probabilmente si identifica a sua volta come “Terra 1″. La voce del narratore Richard Berendzen, un astrofisico di fama mondiale, ci pone questa e decine di altre domande che il film lascia volutamente inevase e demanda al pubblico, a ognuno di noi, la propria personale risposta.

Lo spunto sci-fi, d’altra parte, rimane tale. Il film, infatti, esplora con eleganza e raffinatezza (il passato da documentarista ha affinato la tecnica del regista, divenuto abile nel catturare eventi, reazioni, gesti ed espressioni imprevedibili, che rendono così prezioso questo film di debutto) il percorso emotivo di due individui che hanno incrociato tragicamente il loro destino e brancolano in cerca di un’altra possibilità.

Un’adolescente brillante, Rhoda (la bravissima Brit Marling, protagonista e cosceneggiatrice del film insieme a Cahill), si mette ubriaca alla guida della sua auto e provoca un gravissimo incidente in cui perdono la vita una donna e suo figlio. Dopo quattro anni di carcere, incontra l’unico superstite, John (William Mapother), marito e padre delle vittime. Non ha la forza per chiedergli perdono, così si finge una colf e gli rimette in ordine casa ed esistenza. Prendendosi cura di lui, ritrova uno scopo. La sua presenza è d’aiuto e di conforto anche all’uomo, che via via riacquista la forza di vivere… fino a quando la verità verrà a galla.

Così la Terra 2, la cui scoperta viene annunciata proprio il giorno dell’incidente, si trasforma in una metafora: forse esiste un’altra prospettiva, le nostre azioni probabilmente non hanno conseguenze ineluttabili, c’è una scelta diversa che potrebbe fare un altro me stesso… In un’altra vita avrei potuto non commettere gli stessi errori, oppure potrei trovare davvero una redenzione. Questi sono i pensieri che, tramite Rhoda, ci suggerisce la pellicola, senza però (come già detto) obbligarci a seguire una tesi e una logica preconfezionate e unidrirezionali.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
Le interpretazioni e la sceneggiatura. Tramite un frullato di storie già raccontate e un mix di generi Cahill e la Marling esplorano territori conosciuti con uno sguardo nuovo e intimo, che tocca le corde più profonde dell’animo umano.

Non mi piace
Il regista, ex documentarista, a volte pecca di deformazione professionale diluendo eccessivamente i tempi narrativi.

Consigliato a chi
Ama la fantascienza, ma anche i film drammatici e romantici. A chi ha sempre creduto negli alieni, ma non se li sarebbe mai aspettati così uguali a noi.

Voto
3/5

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