Ant-Man and the Wasp: la recensione di aleotto83
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Ant-Man and the Wasp: la recensione di aleotto83

Ant-Man and the Wasp: la recensione di aleotto83

L’universo dei film Marvel viaggia veloce e il 2015, quando uscì la prima pellicola dedicata ad Ant-Man, sembra ormai un periodo lontano per la quantità di eventi che si sono susseguiti per i nostri supereroi preferiti.
Anche quel film però usciva immediatamente dopo uno sconvolgente capitolo della saga collettiva degli Avengers, ed è rimasto nei nostri ricordi per il tono diverso, ridimensionato e leggero, che aveva rispetto ai colleghi più “grandi”.
Ant-Man & The Wasp è il diretto seguito della storia dell’antieroe un po’ pasticcione che vorrebbe soltanto poter essere un buon padre, ma che invece combina un sacco di guai e per di più, a causa della tecnologia rimpicciolente del socio Hank Pym, si ritrova sempre a dover gestire situazioni più grandi di lui!

L’azione riparte proprio mentre Scott Lang sta scontando gli ultimi due giorni di arresti domiciliari per aver violato gli accordi di Sokovia, durante gli eventi di Civil War del 2016, ed essere volato in Germania ad aiutare Captain America, ed è naturale che anche un simpatico buffone come lui vorrebbe soltanto starsene in pace fino alla scadenza per poter di nuovo uscire e passare del tempo con la figlioletta.
Nel frattempo però lo scienziato Hank Pym, aiutato dalla figlia Hope che nel frattempo è diventata la nuova Wasp grazie alla tuta alata, sta cercando di localizzare la moglie Janet, perduta da più di 30 anni all’interno del regno quantico: il furto del suo laboratorio “portatile”, ovvero un edificio cubico che si riduce alle dimensioni di un trolley, con tanto di maniglia, sarà la molla che farà ripartire l’uomo formica all’inseguimento di improbabili ladri e di un misterioso villain evanescente, ma con al suo fianco una nuova, fortissima alleata.

Il rapporto paritario fin dal titolo tra Ant-Man e Hope Van Dyne nelle vesti di The Wasp, eroina tosta finalmente senza più limitazioni paterne, è costruito in modo da mettere in risalto le doti di lei a discapito dei problemi che crea lui, ma l’interdipendenza che c’è tra i due personaggi, e i loro affiatati interpreti, crea uno spassoso equilibrio.
Anche se il MCU è molto evoluto ci ha messo ben 18 pellicole prima di avere un protagonista assoluto di colore, allo stesso modo la prima eroina donna ad essere rappresentata nel titolo del film arriva solo adesso, al ventesimo giro, e per citare la battuta di Hope alla fine del film precedente quando finalmente riceve la propria tuta «ce ne hanno messo di tempo!».
La prossima uscita in programma però sarà tutta al femminile, col debutto di Brie Larson nei panni di Captain Marvel.

Tornando al film, rispetto al debutto di tre anni fa si accentua il lato divertente e familiare di questa “ditta”, dando modo a Paul Rudd di metter meglio in pratica il suo talento comico, tanto a mostrare carattere e calci volanti ci pensa Evangeline Lilly.

Dà gioia vedere Michael Douglas ben utilizzato come coprotagonista, presente praticamente in ogni scena, e Michelle Pfeiffer sempre splendida che compare, anche se per poco, nella doppia veste di Janet invecchiata nel presente e ringiovanita digitalmente nei flashback; purtroppo però alcuni sviluppi del suo personaggio non sono ben spiegati.
Michael Peňa provvede ancora alla quota comica, coi suoi modi survoltati e gli ormai mitici racconti in cui gli altri personaggi parlano con la sua voce e i suoi modi.

Peyton Reed alla regia garantisce continuità nel ritmo e nelle intenzioni del filone, imprimendo una spassosa energia nelle scene di rimpicciolimento e ingrandimento, che sono la peculiarità dei minuscoli supereroi, senza mai perdere la leggerezza di fondo che intrattiene e non fa capire che, per dirla con le serie tv, si tratta di un episodio filler dopo le vicende più serie, ma epiche, di Black Panther e quelle totalmente tragiche di Infinity War, almeno fino al momento in cui gli eventi collidono con la storyline degli Avengers..

Insomma, un po’ di leggerezza fa sempre bene anche nel MCU e no, il fatto che sia un film più piccolo per trama e atmosfera non significa affatto che sia debole!
Ant-Man & The Wasp è come un rinfrescante sorbetto dopo un ottimo e un po’ pesante pasto a base di.. Avengers!

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