Attack the block - Invasione aliena: la recensione di Alessia Pelonzi
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Attack the block – Invasione aliena: la recensione di Alessia Pelonzi

Attack the block – Invasione aliena: la recensione di Alessia Pelonzi

“Qui le gang non c’entrano niente. E nemmeno le droghe, il rap e i videogame violenti.” Il pallido, allucinato adolescente Pest pronuncia la frase emblema di Attack the Block – Invasione Aliena, opera prima di Joe Cornish, già sceneggiatore de Le avventure di Tintin.

Lo spunto è banale: aiuto, arrivano gli alieni. La banalità finisce qui, perché gli alieni stavolta, forse in allarme per le recenti mazzate ricevute dagli Avengers, se ne guardano bene dall’andare a rompere le scatole alle grandi potenze, scegliendo come meta dello sbarco un quartiere periferico di Londra Sud. Zona che Cornish, peraltro, conosce benissimo. E si vede per come indaga gli spazi cadenti e straordinariamente cinematografici in cui si muovono i suoi piccoli protagonisti: una gang di teppistelli, insabbiati fino al collo tra droghe, rap e videogame che sono la sottocultura del ghetto. Si troveranno a dover difendere, loro malgrado, questo spietato quartiere che odiano-amano da un pericolo che si fa, di minuto in minuto, sempre più vicino e spaventoso. Sul contrasto tra la minaccia extraterrestre, tanto cara al cinema hollywoodiano, e questi bimbi sperduti del Nuovo Millennio immersi in una realtà assolutamente anti-hollywoodiana, Joe Cornish costruisce un film di mirabile ritmo e resa drammatica. Si ride di gusto, perché Cornish è un asso della comicità, ma si salta anche sulla sedia spesso e volentieri.

Cornish ha dichiarato che gli attori, alcuni dei quali presi dalla strada, sono anche intervenuti personalmente sui dialoghi, ed è probabilmente a loro che si deve la spassosa verosimiglianza degli scambi di battute tra questo popolo di emarginati, che assurgono a fieri difensori del loro quartiere, il block del titolo, senza mai precipitare nel ridicolo. L’intreccio tra spontaneità recitativa e cliché fantascientifici funziona, e Attack the Block va così ad aggiungere un tassello importante al mosaico che da qualche anno si va delineando nel cinema e nella tv britannica, impiantandosi nel fertile terreno di Misfits (serie tv di culto su un gruppo di giovani costretti ai lavori sociali che scoprono di possedere superpoteri) e conferendo un nuovo, brillante smalto a questo genere: laddove Misfits, arrivato alla terza stagione, ha ormai l’appeal di una minestra riscaldata, Attack the Block è linfa vitale, fresca e accattivante, veicolata da una mano registica ferma e impeccabile.

Alla luce di questo piccolo gioiello, la speranza di rivedere quanto prima Joe Cornish dietro la macchina da presa diventa sempre più concreta. Attualmente impegnato nella sceneggiatura di uno dei prossimi capitoli sui Vendicatori Marvel, Ant-Man, ha dimostrato in maniera esemplare come ci si possa reinventare, convogliando la propria creatività nei campi più disparati, senza perdere mai il proprio marchio di fabbrica: quello humour britannico che, sebbene contaminato qui dalle influenze della sottocultura di periferia, non perde la sua raffinata, innegabile verve. Thumbs up, Mr. Cornish.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
L’impasto riuscito di cliché sci-fi, umorismo british, e anti-eroi adolescenti

Non mi piace
Il design alieno potrebbe lasciar perolesso qualcuno: forse non è abbastanza minaccioso

Consigliato a chi
Cerca una commedia sci-fi non convenzionale, e ha amato Misfits

Voto: 4/5

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