Automata: la recensione di JAMovie
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Automata: la recensione di JAMovie

Automata: la recensione di JAMovie

Automata inizia, letteralmente, col botto: Un poliziotto trova un robot che di nascosto si sta riparando e gli fa un bel buco nella testa. Il che potrebbe farmi pensare che il suddetto poliziotto non è proprio apposto (spoiler: avete ragione), ma il mondo di cui parliamo è ambientato nell’ennesimo futuro post-apocalittico, dove poche milioni di persone sono rimaste su tutta la Terra, desertificata dalle radiazioni solari e tentata, invano, di essere rigenerata con l’aiuto dei robot, ormai elettrodomestici a uso e consumo dei vizi umani.

In tutto questo, Banderas è una agente assicurativo della Roc, azienda che ha prodotto i robot, e che troverà la risposta a un inquietante quesito: cosa accadrebbe se i robot violassero l’unica legge che gli impedisce di evolversi e di superarci esponenzialmente?

Automata è fondamentalmente un film di atmosfera, dove, seppur tra sangue, sparatorie e inseguimenti, domina una prima parte, forse più riuscita, di pioggia, urbanizzazione oppressiva e decadente, di noir scifi à la blade-runner insomma; a questa segue una seconda parte più riflessiva nel deserto, dove la soluzione dell’enigma sarà banale ma forse l’unica sensata.

C’è purtroppo una perdita di mordente nello scorrere della pellicola, ma Banderas è sorprendentemente nella parte, la fotografie è di ottima fattura e nel complesso Automata merita senza dubbio la vostra visione.

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