Impreziosita da un parter d’attori in formissima l’ultima fatica dei Fratelli Coen è una giostra deliziosa dove il cinema è vita e la vita è cinema. Insaporendo la loro “enciclopedia della stupidità” con una sottile malinconia, i registi non invertono la marcia rispetto ai loro film precenti, ritmo e humor sono inconfondibili, invece firmano una sorta di opera magna: non solo sono agili tra le citazioni alla propria e altrui filmografia, ma anche chiari nel mandare un messaggio personale sopra i cinismi di turno, dal maccartismo alla religione, dalla politica al giornalismo. Il cinema non è perfetto ma sembra giusto, proteggiamolo. Geniale. Inno a una Hollywood scomparsa, e tassello del puzzle fondamentale per i Coen, che qui regalano un sogno. Calcolata e bella la fotografia di Deakins.
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