Ave, Cesare!: la recensione di Stefano94
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Ave, Cesare!: la recensione di Stefano94

Ave, Cesare!: la recensione di Stefano94

Eddie Mannix, capo produzione e fixer della Capitol Pictures, è alle prese col lavoro più importante della sua carriera: Ave, Cesare! Il film è costato un capitale alla Capitol, e tutto rischia di andare a monte quando Baird Whitlock, attore di punta del film, viene rapito da due comparse. A Mannix viene richiesto un riscatto di ben 100 000 $ per riavere indietro l’attore. A questo problema si aggiungono altri disastri, come la gravidanza di DeeAnna Moran, attrice amata dal pubblico rimasta incinta senza avere un marito, fatto che potrebbe distruggerla dal punto di vista dell’opinione pubblica; le gemelle rivali Thessaly e Thora Thacker, giornaliste assetate di scoop che faranno di tutto per ottenere ciò che vogliono; e infine attori western incapaci e sceneggiatori comunisti che si definiscono “il futuro” metteranno a dura prova la bravura di Mannix nel risolvere problemi.

Brillante commedia dei Fratelli Coen, Ave, Cesare! Mette davanti alla macchina da presa (in senso letterario) attori di ogni sorta, creando una storia sopra le righe.

Nel ruolo di Eddie Mannix c’è il brillante Josh Brolin; ad interpretare l’attore rapito Baird Whitlock c’è invece George Clooney; tra i vari registi della Capitol, Laurence Lorenz e Arne Slessum, abbiamo rispettivamente Ralph Fiennes e Christopher Lambert; nel ruolo del ballerino Burt Gurney c’è uno scalpitante Channing Tatum; terminano il cast Scarlett Johansson , Jonah Hill e Tilda Swinton, rispettivamente nei ruoli di DeeAnna Moran, Joseph Silverman e le gemelle Thacker.

Brillante commedia, che ha diviso in due la critica su quale fosse il messaggio del film

Ma effettivamente c’è un messaggio? Il film ha come ambientazione la Hollywood degli anni ’50, in cui il cinema era in piena ascesa. Qui i Cohen effettuano una critica ai limiti del comico nei confronti della “classe” degli attori. Questi appunto sono schiacciati dalla visione dell’opinione pubblica, tanto da modificare la loro vita in base ad essa, basti guardare il caso di DeeAnna, rimasta incinta per una sua avventura amorosa e ora in cerca di un marito per salvare le apparenze. Il “nemico” di questo film sono gli sceneggiatori comunisti, anch’essi una “classe” che, scontenta della visione capitalistica, decidono di rapire l’attore di punta di una delle case cinematografiche più “capitalistiche” d’America, quasi come si fa ad un bambino togliendogli un giocattolo, per fargli imparare la lezione. Gli sceneggiatori cercheranno anche di indottrinare Baird, colpendolo molto con le loro idee comuniste. Non mancano in questo film tematiche come il preludio alla guerra fredda, intuibile da alcune foto di esplosioni atomiche durante esperimenti russi.

Forse è proprio questo il messaggio del film. La guerra fredda è passata, quindi perché rivangare vecchie storie, se non per il fatto che queste si stanno ripetendo oggigiorno? I dissapori tra Russia e USA del secolo passato rivisti in chiave moderna? Forse. Non ne sono sicuro. Non sono nemmeno sicuro che questo film abbia davvero un messaggio. Magari parla solo di autoironia cinematografica e teologica (guardate la scena dello spassosissimo dibattito religioso e capirete), di comunisti e verità celate dietro la macchina da presa.

Detto questo rimane comunque un grande film, fine e ben girato, con grandi attori che malgrado le loro apparizioni riescono a colpire per la bravura recitativa, come la Johansson e Lambert, senza nulla togliere a Josh Brolin, fantastico protagonista di questa strana commedia targata Coen.

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