Chi legge le mie recensioni sa che ogni qualvolta inizio a scrivere racconto il perchè della scelta del film da vedere, ma in questo caso voglio partire dal titolo secondario del mio articolo, “Applausi scroscianti al termine della proiezione, meritati ?” , una domanda a cui proverò in qualche modo a rispondere.
Devo dire la verità, era da un bel pò che non vedevo l’intera sala al termine di un film applaudire, ma se Battleship meritava o meno questi onori rimane il vero dilemma, un film che sembra avere la presunzione di voler impressionare tutti, ma che alla fine rimane solo dell’amaro in bocca.
Battleship ha tutto per cambiare il genere fantascientifico, ma purtroppo fallisce in più punti e principalmente nella trama che sembra essere una cantilena troppe volte sentita, alieni indistruttibili che scelgono di conquistarci ed alla fine periscono nonostante la nostra incredibile arretratezza tecnologica, eppure la gente applaudiva.
Provando a pensare a cosa ha potuto scaturire tanto entusiasmo nel pubblico mi viene in mente che forse si era in attesa di un alien movie da già troppo tempo oppure che una straordinaria vittoria degli umani sia stata risentita dal pubblico in modo sproporzionato o ancora che forse sia veramente piaciuto…
Il regista Peter Berg di certo ha avuto tutto ciò che desiderava dalla Universal Pictures per realizzare questo blockbuster a partire da un budget da oltre 200 milioni fino ad un cast molto ricercato con Liam Neeson, Taylor Kitsch e soprattutto la sorpresa Rihanna, per non parlare di un grande talento nel dirigere.
Nonostante tutte queste armi a sua disposizione, però si è dovuto adattare fin troppo alle richieste di Universal e Hasbro (casa detentrice dei diritti del film) peccando più volte di poca originalità ed in certi aspetti di banalità.
Dipingere, però solo di punti negativi non sembra essere giusto per un film che riesce alla fine a centrare il suo obiettivo, rendere felici gli spettatori e per questo vorrei approfondire anche ciò che forse veramente ha funzionato in Battleship, a partire dal cast.
Un cast che è sembrato all’altezza della situazione; il protagonista Taylor Kitsch è oramai uno specialista dei blockbusters ad alto budget, dopo aver brillato in John Carter della Disney è sembrato molto più a suo agio in panni militari e soprattutto alla guida di una nave da guerra, il suo appeal con l’azione è sempre più affascinante e pare sia pronto a diventare il nuovo Tom Cruise, bello, bravo, atletico e soprattutto cercato dalle grandi produzioni.
Liam Neeson è sempre un grande nonostante sia relegato in Battleship in ruolo troppo marginale e lontano dall’azione vera per poter dare quel salto di qualità al cast privo di nomi storici, chiaro che la scelta sia stata fatta per non fare ombra al bravo Kitsch.
La vera straordinaria sorpresa sembra essere senza ombra di dubbio Rihanna che ha avuto dalla Universal in Battleship un incredibile ruolo centrale sembrando addirittura in certe occasioni co-protagonista a tutti gli effetti, la sua mimica facciale e suoi movimenti nel film sono sembrati di un’attrice consumata ed il fatto che si trattasse di un’esordiente a tutti gli effetti rende l’idea del suo talento innato, l’aspettiamo al suo prossimo film.
Un altro punto forte, e non poteva essere altrimenti, è rappresentato dagli effetti speciali, i tecnici hanno realizzato un prodotto realmente spettacolare anche senza l’apporto del tanto amato/odiato 3D.
I combattimenti marittimi tra navi aliene e terrestri sono il vero piatto forte, esplosioni e movimenti repentini fanno pensare ad un vero e proprio conflitto ripreso da telecamere e non un semplice videogame, in questo senso sembrano superati gli errori fatti in passato fatti su Transformers, altro prodotto Hasbro.
Bella anche la scelta delle musiche che vanno a braccetto con gli adrenalici scontri marittimi, difficile pensare ad altre musiche per questo prodotto.
Vi ho parlato di ciò che non ha funzionato e ciò che invece ha dato il risultato sperato, ma di sicuro ci sono altri aspetti che avrebbero potuto far spiccare il volo al film, un degno riferimento va alla comicità troppe volte banalizzata che riduce il film in uno spezzatino troppo familiare.
Infine oltre alla comicità, sarebbe da rivedere anche la lunghezza del film (oltre 2 ore) , il voler dilungarsi su di un argomento o su di una scena, senza voler fare riferimenti specifici, è sembrato uno sforzo degli autori troppo inutile e forse dannoso per Battleship.
Dopo aver scandagliato per bene i lati positivi e quelli negativi di Battleship, pare che la risposta alla domanda del titolo sia praticamente già stata data, il film risulta essere il più classico dei pop corn movies con la sola differenza che molto ha funzionato e l’eroismo ha farcito positivamente il palato del pubblico fino a spingerli ad applaudire.
Battleship non entusiasma per qualità, ma per quantità e questo è ciò che il pubblico cerca in un titolo che racconta di alieni contro umani, mi sento perciò incline a consigliare la visione di questo film per un target di visione molto ampio che vada dalla famiglia alle coppie passando per i veri amanti del gioco da tavolo Battaglia Navale che anche se in piccole dosi è riuscito a farsi vedere nel film.
Voglio infine darvi un piccolo suggerimento, in pieno stile Marvel, Battleship ha una scena finale dopo i titoli di coda e per questo attendete se potete i canonici 10 minuti di titoli, ringrazio inoltre la Universal Pictures per i biglietti omaggio inviatomi grazie alle nostre continue collaborazioni.
Frenck Coppola
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