Bed Time: la recensione di Giorgio Viaro
telegram

Bed Time: la recensione di Giorgio Viaro

Bed Time: la recensione di Giorgio Viaro

Piccolo noir condominiale, tutto basato su meccanismi di suspance tipicamente hitchcockiani (lo spettatore conosce perfettamente la minaccia che la vittima ignora), Bed Time è la storia della passione morbosa di César, il portiere di un elegante palazzina borghese, per Clara, una ragazza che vive da sola in uno degli appartamenti. Ogni sera, prima che lei torni a casa, l’uomo si nasconde sotto il letto. Ogni notte, dopo che si è addormentata, la stordisce con il cloroformio e si approfitta di lei. Quando entra in gioco il fidanzato della donna, la situazione rischia di precipitare.

Paco Balaguerò ([REC], Fragile, Darkness) firma uno di quei film che dimostrano quanto una buona idea e una scrittura all’altezza siano in grado di compensare le carenze di budget. Porta lo spettatore sull’orlo di un equilibrio fragile quanto è fragile il sonno, mettendo in scena una clamorosa versione thriller del gioco del nascondino. Meno sangue di quanto ci si aspetta (e promette il trailer), e molta più tensione, mentre gli interni domestici diventano un labirinto di desideri e ossessioni tenute in piedi dal grande talento di Luis Tosar, rivelatosi due anni fa con l’inquietante personaggio di Malamadre nel dramma carcerario Cella 211.
Se cercate qualche brivido, è senz’altro la miglior proposta che avete a disposizione in queste settimane bollenti.

Mi piace
L’idea di partenza: originale e in grado di garantire situazioni ad alto tasso di suspance

Non mi piace
La scelta è di mettere subito tutte le carte in tavola: un incipit più misterioso avrebbe forse aggiunto pepe al film

Consigliato a chi
Cerca un thriller-horror che non punti tutto sugli spaventi a buon mercato

Voto: 4/5

© RIPRODUZIONE RISERVATA