La sua fama lo precede, ma non per meriti estetici o tecnici. Benvenuti a bordo è sbarcato in Italia settimane dopo il previsto, a causa dei drammatici incidenti subiti dalla compagnia Costa Crociere. Già, perché oltre a essere ambientata sulla Costa Atlantica, la nuova commedia di Eric Lavaine è stata realizzata con la consulenza niente meno che dell’uomo ritenuto responsabile del disastro dell’Isola del Giglio, capitan Schettino in persona.
Al di là del clamore mediatico, tuttavia, il film non merita tutta questa attenzione. I recenti fasti d’Oltralpe (vedi The Artist o Quasi amici) hanno garantito al cinema francese una sorta di passpartout per la distribuzione internazionale. E’ come se a un certo punto l’industria cinematografica dei nostri cugini si fosse messa a sfornare oro, a prescindere.
Ebbene, forse ora non si farà più di tutta l’erba un fascio.
Benvenuto a bordo altro non è che un cinecocomero made in France. Solo più garbato, sia nella comicità (comunque grossolana) sia nello “sfruttamento” del corpo femminile. Niente “veline” mute al bagno, per intenderci. Piuttosto, composte ex amanti sopra gli “anta”, che per vendicarsi del benservito e del conseguente licenziamento pianificano la vendetta quasi perfetta. Una brillante Valérie Lemercier, nei panni della responsabile delle risorse umane di una compagnia di navi da crociera, assume all’ultimo minuto un incapace totale come capo animatore per il viaggio inaugurale di una nave del suo ex capo ed ex fidanzato. Peccato che dietro l’inadeguatezza del nuovo arrivato, si nascondano in realtà doti inattese, che faranno girare la testa anche al capitano (Luisa Ranieri).
Il film dunque fa perno sullo stereotipo del “sorprendente inetto” che già aveva conquistato i botteghi francesi e italiani (grazie al remake) di Giù al Nord, al quale strizza evidentemente l’occhio. A partire dal titolo: in originale, la commedia di Dany Boon era infatti Bienvenue chez les Ch’tis. Il cliché usurato, d’altra parte, non convince nonostante la buona prova di tutti gli interpreti, costretti in un gioco delle parti senza sorprese. Ma soprattutto intrappolati in un film privo di un’identità precisa, che oscilla come una nave in alto mare, in balia del vento, tra commedia romantica e cinecocomero.
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Mi piace
La riuscita atmosfera di leggerezza, che ben si addice a una vacanza in crociera… Schettino di turno permettendo
Non mi piace
La scontatezza che pervade l’intera pellicola. La comicità senza smalto
Consigliato a chi
Vuole partire per un viaggio ai Caraibi senza pretese
Voto
2/5