Per Lucio: l'omaggio di Pietro Marcello a Lucio Dalla. La recensione
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Per Lucio: l’omaggio di Pietro Marcello a Lucio Dalla. La recensione

Presentato all'edizione virtuale del Festival di Berlino l'omaggio del regista italiano di Martin Eden al cantautore bolognese. Più che la classica celebrazione biografica, una vera e propria evocazione: della storia sua e di quella dell'Italia

Per Lucio: l’omaggio di Pietro Marcello a Lucio Dalla. La recensione

Presentato all'edizione virtuale del Festival di Berlino l'omaggio del regista italiano di Martin Eden al cantautore bolognese. Più che la classica celebrazione biografica, una vera e propria evocazione: della storia sua e di quella dell'Italia

Per Lucio, il doc di Pietro Marcello che
PANORAMICA
Regia (4)
Montaggio (4)
Direzione della fotografia (3.5)
Colonna sonora (4.5)

Come può immaginare chi già conosce il lavoro di Pietro Marcello, Per Lucio non è la classica celebrazione biografica quanto piuttosto, come scrive lo stesso Marcello nelle note di regia, “l’evocazione di un artista” attraverso le parole di due persone che lo conoscevano bene: lo storico manager Tobia Righi e l’amico di infanzia, il filosofo Stefano Bonaga. Marcello li fa sedere l’uno di fronte all’altro al tavolo di una trattoria bolognese e li lascia liberi di ricordare, assecondando poi col montaggio la natura ondivaga delle memorie.

L’evocazione in realtà è doppia, il regista di Martin Eden resta il più bravo di tutti a fare una cosa molto specifica, ovvero “rivificare” i materiali televisivi di repertorio, che anche qui costituiscono una percentuale importante del minutaggio; e non soltanto quelli che vedono protagonista il cantautore ma molti altri che, senza bisogno di troppe didascalie e contesti, diventano a schermo il precipitato sentimentale della storia d’Italia, tra l’epoca del boom economico e gli anni del terrorismo. È cinema teoricamente d’essai ma in realtà la sensibilità di Marcello è da sempre popolare e qui, nella possibilità di abbinare i filmati d’epoca alle canzoni di Lucio Dalla, pare trovare la sua dimensione più spontanea, una dimensione a metà tra il videoclip e la video-installazione.

E così, nonostante alcuni episodi biografici più precisi e approfonditi – il rapporto con la madre, quello con il paroliere Roberto Roversi, il passato da clarinettista jazz, le piccola vanità e i cambi di look – Per Lucio, proprio come La bocca del lupo, funziona soprattutto come osservatorio sugli effetti del tempo nella produzione di immaginari. Addirittura, in questo caso, lo è al quadrato, nel momento in cui le note e le parole del brano Il parco della luna si sovrappongono alle immagini di Vincenzo Motta, il protagonista del documentario del 2009 di Marcello ambientato a Genova.

Ecco, in questa sovrapposizione di immaginari sul piano inclinato del tempo, su e giù per la vita di Dalla e per la storia d’Italia, tra le parole di due vecchi amici in una trattoria bolognese, si compie di nuovo il piccolo prodigio del cinema operaio, militante e a cuore aperto di un grande autore, che riesce sempre a scegliere soggetti molto specifici e tuttavia a restare inafferrabile come un sentimento.

Per Lucio di Pietro Marcello è nei cinema italiani per un evento di tre giorni, il 5, 6, 7 luglio (l’elenco delle sale è disponibile su nexodigital.it)

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