Di rivisitazioni delle vecchie favole ormai ce ne sono a bizzeffe, dalla televisione al grande schermo. Questa è l’ennesima e anch’essa, pur avendo la solita e classica base, è riuscita ad aggiungere nuovi dettagli alla storia.
La favola è sempre quella: Biancaneve, dopo la morte (o presunta tale) del padre, viene lasciata alle cure della perfida matrigna il quale unico scopo è quello di regnare e rimanere la più bella del reame.
Solo che questa volta la Regina, oltre a dover affrontare delle difficoltà economiche, si troverà faccia a faccia con una nuova Biancaneve che, sebbene inizialmente sia la classica ragazza buona e amorevole, poi si rivelerà essere determinata e pronta a tutto per salvare il suo regno.
Il tutto è però rappresentato in chiave piuttosto umoristica. Spesso infatti vengono strappate delle risate per via dei particolari comportamenti della Regina, o per via dell’esuberante temperamento dei sette nanetti, ai quali sono stati cambiati addirittura i nomi (ora questi rappresentano le loro attitudini e le loro capacità).
Julia Roberts nei panni della cattiva ha dato prova di sapersi adattare ad ogni tipo di ruolo, mentre Lily Collins ha avuto tutta la visibilità necessaria ad una giovane ragazza per farsi notare nel grande mondo del cinema.
Il lieto fine è ovviamente scontato, ma non è esattamente come quello della favola classica, perciò allo spettatore viene comunque fornita una certa dose di sorpresa.
Trovo molto ben riuscito questo riadattamento e penso abbia anche superato le iniziali aspettative che, forse per via della storia, o forse per via della costante sensazione di “già visto”, non erano altissime.
In conclusione consiglio questo film a chi ama le favole, ma non disdegna l’analisi, l’approfondimento e la rivisitazione di altri aspetti di esse, ed inoltre a chi piace guardare un film non solo per vedere botte e sparatorie o messaggi profondi, ma anche per farsi due risate.
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