Birdman - O l'imprevedibile virtù dell'ignoranza: la recensione di adamolavigna
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Birdman – O l’imprevedibile virtù dell’ignoranza: la recensione di adamolavigna

Birdman – O l’imprevedibile virtù dell’ignoranza: la recensione di adamolavigna

Candidato a 9 premi oscar. Nelle categorie che contano, non in quelle tecniche che alla fine non interessano a nessuno. Miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia, attore protagonista, attrice e attore non protagonista, sonoro e montaggio sonoro. Tutte davvero strameritate, come le 9 dell’altro capolavoro Grand Hotel Budapest, con il quale si giocherà, a mio modesto parere, le statuine più ambite. Birdman e’ l’ennesima prova superba del grande Inarritu, autore straordinario di pellicole inarrivabili come Babel e 21 grammi, che stavolta si cimenta in una strampalata e a tratti surreale black comedy, in bilico tra i dialoghi alla Woody Allen e l’estetica onirica e visionaria di Michel Gondry, pensata e girata con estenuanti e continui piani sequenza, quasi a volerne formarne uno solo di due ore, con un commento sonoro affidato a continui e nervosi assoli jazz di batteria, quasi fuori tempo, un’ improvvisazione frenetica che detta i tempi dei protagonisti dando un senso di completezza alle immagini. La sceneggiatura fa il resto, senza punti deboli e con una trama semplice ed intrigante, con un ex attore ormai fuori dalle scene, che in gioventù era stato una star dei cinecomics vestendo i panni del super eroe Birdman, che nell’estremo tentativo di tornare ai fasti del passato investirà’ tutto per portare in scena a Broadway un adattamento teatrale di un testo di Carver. Ma per farlo dovrà scontrarsi con l’ego smisurato di uno degli attori del cast, il grandioso Norton, ma sopratutto dovrà convivere col fantasma del passato, con quel Birdman che si manifesta in carne e ossa per tormentarlo, per ricordargli che lui era una stella, per sottolineare il fallimento e spronarlo nell’ultima sfida. Birdman e’ la coscienza, e’ l’anima, e’ l’immedesimazione totale tra attore e personaggio, come i super poteri che ad un certo punto sembrano essere cosa comune tra i due. Birdman e’ un articolato viaggio nel fallimento, come attore padre e marito. Birdman sembra un personaggio costruito apposta per Michael Keaton, quasi autobiografico, lui primo mitico Batman moderno rimasto “vittima” di quel ruolo visto che la sua carriera non decollara’ mai più. Ma a sto giro il vecchio Keaton ce la può fare davvero a portarsi a casa la statuina, noi ci crediamo. Come c ha creduto Emma Stone nella straordinaria sequenza finale

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