Blood: la recensione di Emilia Iuliano
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Blood: la recensione di Emilia Iuliano

Blood: la recensione di Emilia Iuliano

Un’isola in balia delle maree, un non luogo dove sabbia e acqua nascondono la verità e confondono i confini tra Bene e Male. E che il regista Nick Murphy (conosciuto soprattutto per la buona prova di 1921 – Il mistero di Rookford) sceglie come simbolo di un’umanità smarrita e come location dei peggiori misfatti nella sua ultima fatica, Blood. Un thriller psicologico vecchia scuola, intriso di metafore, che si snoda attraverso una tripla indagine.

La prima è quella condotta da due fratelli, gli agenti Joe e Chrissie Fairburn (Paul Bettany e Stephen Graham), che vivono nell’ombra del padre, l’ex capo della polizia (Brian Cox), affetto da demenza senile. I due arrestano un pregiudicato, accusandolo del brutale omicidio di una ragazzina. L’uomo viene rilasciato per insufficienza di prove e i fratelli fanno giustizia da soli. La seconda indagine è quella svolta dal boss dei Fairburn, il detective Seymour (un impeccabile Mark Strong), sulle tracce del vero assassino e dei responsabili della scomparsa del primo sospettato. La terza, infine, è quella che vede entrare in scena lo spettatore, chiamato dal regista a ricostruire l’intricato puzzle emotivo della famiglia protagonista.

Pur rispettando la linearità del racconto principale, Murphy inserisce abilmente dei flashback, che rivelano il passato oscuro di  Joe e Chrissie, motivando le loro (comunque ingiustificabili) azioni nel presente. L’indagine del pubblico, dunque, risulta quella più completa di indizi e più semplice da condurre verso la soluzione. Ma tanto più i crimini dei due poliziotti vengono sviscerati e motivati, tanto più la tragicità degli eventi attuali e il dramma morale dei protagonisti perdono mordente. L’intento del regista, infatti, è quello di presentarsi come narratore onnisciente, delegando a noi il compito di giudici. Peccato che non riesca a esimersi contemporaneamente dai ruoli di pm e di avvocato, rendendo prevedibile la resa dei conti finale. Un “presenzialismo”, che viene però attutito dalle intense perfomance di tutto il cast, abilissimo ad appassionare fino all’epilogo.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
Le impeccabili e intense perfomance di Mark Strong e Paul Bettany su tutti.

Non mi piace
Il dramma morale del protagonista avrebbe potuto essere maggiormente approfondito, regalando più spessore al personaggio.

Consigliato a chi
Ama i thriller psicologici con protagonisti antieroi intrappolati in un limbo, dove Bene e Male hanno smarrito i confini.

Voto
3/5

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