Non lo troverete al cinema. “Blue Valentine” è un film del 2010 e nelle nostre sale non è mai arrivato.
Del resto noi preferiamo capolavori del calibro de “Il principe abusivo”, che proprio in questi giorni pare stia facendo “un sacco de’ sordi”, come si usa dire in gergo.
Anche in dvd, credo sia reperibile solo in lingua originale.
In verità non so neanche come sia accaduto che questo titolo abbia fatto capolino proprio adesso. Fatto sta che si tratta di un signor film, con protagonisti un Ryan Gosling bravo come non lo era mai stato prima e una Michelle Williams sempre più decisa a diventare una delle più grandi attrici di Hollywood, la cui interpretazione le è valsa la nomination nella categoria “miglior attrice protagonista” agli Oscar del 2011.
“Blue Valentine” è una storia d’amore, ma non di quelle tipiche hollywoodiane, zuccherose fino alla melensitudine (e che però, diciamocelo, ci piacciono tanto). Di quelle, insomma, che ti fanno sperare che, alla tua prossima dimostrazione pubblica di goffaggine, quando inciampando (in 3D, con effetti speciali e sound THX) in biblioteca, lanciando i 10 tomi di enciclopedia Treccani che avevi in braccio a giro per i vari continenti, uno cadrà sul piede di un aitante giovanotto. Incidente a seguito del quale, OVVIAMENTE, i vostri sguardi (dolorante il suo, mortificato il tuo) si incontreranno e vivrete felici e contenti tutta la vita (dopo aver fatto un salto in ospedale a dorso di un cavallo bianco).
Quella raccontata dagli sceneggiatori Derek Cianfrance, Joey Curtis, Cami Delavigne è una storia d’amore dura e terribilmente reale.
I protagonisti, Cindy e Dean, sono sposati da alcuni anni e hanno una figlia. Si sono conosciuti e innamorati così come avviene sempre per l’amore: per caso. Hanno messo su la loro famiglia e affrontato insieme molte difficoltà.
Ad oggi, quando ci vengono presentati, quel sentimento che li univa non è però che un ricordo, logorato dalla routine, dalla ripetitività della vita di ogni giorno in una piccola città.
Il film procede così in un’alternanza di scene dal presente, in cui i due tentano di rimettere insieme i pezzi della loro storia, e di flashback dal passato.
Magia e difficoltà dell’amore continuamente a confronto.
Una struttura che, all’inizio crea un attimo di confusione (è necessario qualche secondo di riflessione per capire, al primo salto di scena, che il regista ci ha proiettati indietro nel tempo), ma che poi scorre in maniera piuttosto fluida.
Forse non un capolavoro, ma un film ben fatto, interessante e soprattutto estremamente ben recitato.
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