The Twilight Saga, Breaking Dawn - Parte 1: la recensione di Marita Toniolo
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The Twilight Saga, Breaking Dawn – Parte 1: la recensione di Marita Toniolo

The Twilight Saga, Breaking Dawn – Parte 1: la recensione di Marita Toniolo

Partiamo subito dalle due questioni che più stanno a cuore agli appassionati. Ci sarà sesso? Sì, casto, ma ce ne sarà abbastanza per soddisfare la paziente attesa di questi mesi. Il parto semi-splatter sarà all’altezza delle descrizioni horror del romanzo? Sì, ma in grado minimo e a una velocità tale da non incorrere nel divieto ai 14. Ora che abbiamo fatto fuori le curiosità più impellenti, scendiamo nel dettaglio per farvi pregustare quello che insieme a Harry Potter è stato il film più atteso (e sospirato) del 2012 e che finalmente da oggi approda in Italia.

Il cinema, si sa, è celebre per essersi sempre preso grandi libertà rispetto ai corrispettivi letterari, ma nel caso delle grandi saghe-fandom come Harry Potter o Il signore degli anelli si parla di oggetti di culto che vanno trattati con estremo riguardo, previa la pena capitale da parte degli accoliti.

Ecco perché per trattare la materia Breaking Dawn – Parte 1, ovvero la prima parte dell’ultimo capitolo della saga-vampire creata da Stephenie Meyer, era necessaria una particolare cura nell’affrontare le scene più “spinose”. Ed ecco perché la Summit Entertainment ha puntato più che mai sul grosso lavoro di “riscrittura” della sceneggiatrice Melissa Rosenberg (il serial Dexter) per venire incontro alle esigenze degli appassionati.

Veniamo dunque alla trama per chiarire meglio. Trama che certo tutti i fan o anche solo i semplici lettori affezionati conoscono nei minimi dettagli, ma che è sempre opportuno ricapitolare. E’ arrivato il giorno del fatidico sì tra Edward e Bella e i festeggiamenti sono sontuosi, come richiesto da Edward, che è uomo d’altri tempi (non bisogna dimenticare che ha 103 anni nonostante il giovane aspetto). Su tutto aleggia un’atmosfera retrò proprio per questo motivo. E anche l’abito da sposa di Bella è adeguato al sapore vintage dell’ambientazione.
L’atmosfera per tutta la prima parte del film è molto dilatata e iperromantica, ma già fa capolino, tra le scene più suggestive del film, un incubo dal sapore grandguignolesco che incarna freudianamente i plausibili timori di Bella rispetto a un banchetto di nozze in cui la maggior parte degli invitati e il promesso sposo sono dei vampiri. A parte ciò, si viene incontro ai desideri dei fan che hanno spasimato per un lieto fine a questa storia d’amore osteggiata in vari modi. Al matrimonio segue la fatidica luna di miele, tanto attesa e sospirata, nel cottage sulla paradisiaca Isola Esme.

Come preannunciavamo sopra, la sceneggiatura del film ha soddisfatto le esigenze di chi sentiva che nel descrivere il momento della prima notte di nozze la Meyer si fosse troppo trattenuta. Ovviamente la scena non offende il buon gusto, ma offre una serie di baci, abbracci e preliminari vari che rendono giustizia a un finale atteso per ben quattro episodi, data la paura di Edward di perdere il controllo e nuocere in qualsiasi modo alla povera Bella. Nel film, come già preannunciato dal trailer, si assiste alla rottura della testata del letto da parte di Edward in un impeto che, a onor del vero, fa sorridere più che accendere i bollori. (ATTENZIONE SPOILER!) Mobili sfasciati, piume di cuscino svolazzanti e una Bella sognante sul letto è lo spettacolo che ci attende la mattina dopo.
Ed è da questo punto che l’atmosfera sognante del film cambia bruscamente registro a causa dell’inaspettata gravidanza di Bella, avvenimento ritenuto impossibile a priori dai due amanti a causa dell’appartenenza a due specie differenti. Invece, il destino – come sempre avviene in ogni feuilleton che si rispetti – ci metterà lo zampino e  (ATTENZIONE SPOILER!) Bella si ritroverà a ospitare dentro di sé una creatura che cresce a ritmi vertiginosi e che è assetata del suo sangue, causando una forte spaccatura tra chi come Edward e Alice è favorevole all’aborto e chi, come Bella e Rosalie, pensa solo a preservare la salute del nascituro. Il registro muta nuovamente: il dramma da questo momento in poi subisce una virata horror/splatter che farà la gioia di tutti quelli (i fidanzati “forzati” alla visione) che avranno patito il tono zuccheroso della prima parte, (ATTENZIONE SPOILER!) a causa di una scena di parto esasperata dalle urla strazianti di Bella e dall’intervento cesareo a mani nude di Edward. Il finale – concitato – si concentra sulla trasformazione di Bella in vampiro, chiudendo su un primo piano dei suoi occhi (finalmente) diventati rossi.

Veniamo al giudizio. Bill Condon (Demoni e dei), al suo esordio nel fenomeno Twilight, si inserisce in medias res con una trasposizione fedele, ma anche ricca di invenzioni suggestive e un’attenzione sensibile alla caratterizzazione dei personaggi e alle sfumature nei rapporti. Bella e il padre Charlie, ad esempio, vivono più di un momento di confronto, in cui si osserva l’apertura dell’uomo al nuovo mondo della figlia e anche il cambio di rotta nel rapporto Bella-Rosalie è tratteggiato con cura. Tra gli elementi più interessanti di questo episodio la maturazione dei tre personaggi principali. Da una parte una Bella che smette di contorcersi per i patimenti d’amore e finalmente prende in mano la propria vita affrontando un matrimonio a 18 anni e decidendo di tenere un bambino che potrebbe causare la propria morte. Dall’altra, Edward che deve prima contenere i propri istinti e in seguito scegliere tra la vita della compagna e quella del figlio. Infine, Jacob, il personaggio sempre più controverso travagliato e ribelle tra tutti, e per questo forse anche il più interessante, che si assume finalmente la sua carica di maschio alpha del branco di lupi (una nota di merito al look dei lupi molto più realistico del solito) e resta sempre fedele a Bella. Non era facile portare sullo schermo quello che è il più controverso dei quattro romanzi della Meyer (perché ritenuto dalla critica il più lungo e il più noioso), ma Condon ha centrato l’obiettivo di renderlo più stimolante mettendo al centro il tema della crescita e delle scelte che questa comporta.

Mi piace
La maturazione dei personaggi e la sensibilità nel descriverli

Non mi piace
Il tono a tratti troppo melenso della prima parte

Consigliato a chi
Agli amanti della saga. A quelli che chiedevano più sangue…

Voto
3/5

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