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Bronson: la recensione di Adriano Aiello

Bronson: la recensione di Adriano Aiello

Bronson è il film della maturità definitiva di Nicolas Winding Refn (*), quello del passaggio dallo statuto di regista cult ad autore visionario, capace di trasformare un biopic sul feroce criminale inglese di origine borghese Michael Gordon Peterson, (conosciuto come Charles Bronson, in omaggio al celebre attore) in un allucinato viaggio nella psiche deviata di un uomo che ha speso gran parte della vita in carcere e in manicomio per la sua incapacità di tenere a freno i suoi istinti violenti, canalizzati nella boxe e soprattutto in una forma personale di arte, al confine con l’avanguardia. Refn, coadiuvato dalla mostruosa prova attoriale del protagonista Tom Hardy (che sarà il terribile Bane nel prossimo Batman di Nolan) mostra tutto il suo talento e ribalta l’idea stessa di cinema biografico, stravolgendo lo script e trasformando la prigione in un luogo astratto, dove il protagonista presenta le sue vicende seguendo le regole di uno spettacolo teatrale. Ne esce un film estremo, ovviamente non per tutti i palati, specie per la massiccia presenza di violenza, ma fortemente stimolante da qualsiasi angolatura lo si voglia leggere.

(*) E’ nato in Danimarca, ha 40 anni, un viso bonario e se lo incontrate rischiate che vi parli ininterrottamente di cinema di genere italiano degli anni ’70. Non sono le credenziali più comuni per essere uno dei registi più entusiasmanti della faccia della terra, ma per Nicolas Winding Refn parlano i fatti. A 25 anni scrive e dirige (con due lire e uno stile esplosivo) il primo capitolo della trilogia noir The Pusher (disponibile in DVD anche in Italia) con cui emerge a testa alta  nel mondo dell’underground. Tra un film e l’altro di una trilogia che tocca l’apice qualitativo con il terzo film, dirige il suo omaggio al cinema italiano con Bleeder, prima di ridursi sul lastrico per il suo primo film americano, il flop Fear X, unico film mediocre di Refn. Bronson, in uscita ora nei cinemi italiani, grazie a One Movie è in realtà il suo terzultimo film, a cui sono susseguiti gli straordinari Valhalla Rising (da poco in DVD e Blu-ray anche in Italia) e Drive, con cui ha appena vinto il premio per la migliore regia a Cannes 2011.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
L’abilità con cui Refn crea un cinema inventivo e spettacolare, capace di riflettere con acutezza sui concetti di celebrità, arte e violenza, attraverso uno stile sensazionale

Non mi piace
L’eccessivo (ma candidamente dichiarato) tributo pagato al regista d’avanguardia Kenneth Anger, in termini d’ispirazione

Consigliato a chi
Ama un cinema visionario e capace di sorprendere, e vuole scoprire uno dei registi più talentuosi del cinema contemporaneo

Voto:
5/5

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