Ne è passata di acqua sotto i ponti dal primo Iron Man, apri-pista nel fenomeno cinecomic di questi ultimi anni, concetto ormai strutturato di ecosistema secondo Marvel e verso cui DC sta cercando di recuperar terreno.
Chiariamoci, a me BvS è piaciuto, ma è palese come, laddove DC abbia un po’ goffamente gettato le basi della Justice League in una sola pellicola, Marvel abbia invece saputo creare un universo funzionale con tutti i crismi, posizionando negli anni e nei titoli, in modo sistematico ( protagonista principale, cameo di nuovo personaggio, film stand alone, baraonda corale con tutti, progressivo passaggio di consegne ) personaggi a cui il pubblico geek e non si è appassionato.
Non sono mancati i passi falsi: da una parte i seguiti di Iron Man impallidiscono al precursore; viceversa, al debole Il primo vendicatore è seguito l’ottimo The winter soldier e ora questo Civil War
La vecchia guarda che segue Cap e soci dai fumetti avrà capito da mesi e mesi di trailer spoileranti che ben poco rimane dell’omonima saga cartacea. E questo è un bene: diverso il media, diverse le possibilità e diversi i tempi (ormai obsoleto l’incipit del ”reality show finito male”, chi ha letto capirà). Il sapersi però ispirare da tale saga, delineando un intreccio credibile, che dà serietà e trasmette spunti di riflessioni in un film dove la gente vola e spara raggi dalle mani, è sintomo di una scrittura davvero intelligente e ben calibrata.
La premessa di Civil War è palese e non faccio spoiler dicendo che si basa su una potente diversità di visioni tra Iron Man e Captain America fatta di pragmatismo, ideali senza compromessi, amicizia e anime ferite. Eppure, la richiesta di una ‘governizzazione’ dei Vendicatori, insieme alla presenza di un villain che fa quasi da sfondo (per una volta di proposito), fungono da pretesto per scandagliare nell’animo dei nostri eroi, nella loro oscura intimità.
Senza dimenticare l’autosostentamento dell’ecosistema Marvel: Personaggi che avrebbero sbilanciato lo scontro madre semplicemente sono totalmente assenti; e viene dato ampio respiro a Spiderman e Pantera Nera, assolutamente riusciti e pronti per il loro film stand-alone; Civil War dà in modo vincente sufficiente spazio a tutti i comprimari, rendendo quasi travisante quel ‘Captain America:’ nel titolo, ma il compito di gestire un simile numero di personaggi era davvero arduo e viene svolto con successo.
Quello che invece dà i nervi è la parte tecnica: effetti speciali ben realizzati non sono sufficienti a dimenticare alcune intere sequenze action che tra stacchi rapidi, movimenti inconsulti e inquadrature nervose danno a tratti problemi di stomaco. E i nervi salgono, se viene il sospetto che sia una tecnica necessaria a garantirsi un PG-13 senza sforzi.
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