Il sangue dei Vendicatori
Può un supereroe agire solo ed esclusivamente con il beneplacito delle Istituzioni? E se dietro il potere ci fosse l’interesse, che succederebbe? È ciò che si trovano a dover accettare (o meno) gl’integerrimi Avengers. È il preludio di uno scontro tra “buoni”. Prende il via Captain America: Civil War (2016, di Anthony e Joe Russo). La loro ultima missione ha avuto delle gravissime conseguenze sui civili e l’ONU vuole mettere un freno a tutto ciò. Tra i Vendicatori si formano due fazioni capitanate da Tony Stark-Iron Man (d’accordo) e Steve Rogers-Captain America (disaccordo). Non tutti però mantengono posizioni definite. I Vendicatori non sono dei burocrati uniti da un interesse, ma un gruppo di amici che lottano contro le ingiustizie e i soprusi. Un attentato alle Nazioni Unite con conseguente intervento di Rogers per salvare l’amico e presunto colpevole Bucky-Soldato d’Inverno getta le inevitabili basi per lo scontro tra paladini. Cola il sangue. Gli amici diventano nemici. Casualità o abile piano di terzi? L’infido Helmut Zemo (Daniel Brühl) è lì dietro che osserva e muove i fili dello scontro fratricida. La forza degli Avengers è sempre stata il gruppo e ora che succederà? È tempo di dimostrare ancora una volta che sono dei super uomini e donne per una ragione: sanno respingere gli attacchi e colpire uniti. O almeno questa è la speranza.
Captain America: Civil War è più storia. Meno effetti speciali rispetto all’esagerato e anemico Age of Ultron (2015), lontano anni luce dalla qualità di The Avengers (2012), entrambi diretti da Joss Whedon. Mezz’ora buona si sarebbe potuta tagliare. Il dialogo ha la meglio sull’azione e i tanti scontri corpo a corpo non hanno bisogno di alcun 3D. Tanti personaggi e molte sfaccettature, Captain America: Civil War da la sua lezione che ognuno deve trovare dentro di sé. Tutti saremo chiamati un giorno a dover decidere tra cosa è giusto e cosa è meglio, e non è detto che tutti apprezzeranno la strada su cui c’incammineremo. Potremo anche incrociare i pugni e versare sangue ma sarà sempre e solo l’anima a dover avere l’ultima parola.
Voto: 2/5
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