Captain America: Il primo vendicatore: la recensione di Nerofrank
telegram

Captain America: Il primo vendicatore: la recensione di Nerofrank

Captain America: Il primo vendicatore: la recensione di Nerofrank

Non sono un grande amante del fumetto americano. Perciò non dovrei essere qui a scrivere neanche una riga di questo Capitan America.Avendo letto qualcosa, però, di questo antesignano supereroe in un volumetto dedicato alla Shoah (stampato in occasione de ‘Il Giorno della Memoria’ di quest’anno)ha acceso in me la curiosità necessaria per andarlo a vedere. Oddio, niente di eccezionale,come sempre mi accade del resto, quando vado a vedere un film con personaggi che usano la ‘tutina’ per salvare l’umanità. Però la parte iniziale mi è piaciuta molto, perchè mostra la dedizione, la voglia, l’ansia di servire un paese che sta per entrare in guerra da parte di un giovanotto dalla mente sveglia ma dal fisico assolutamente non impostato. Il suo senso di sacrificio (la scena della bomba nel campo di addestramento)e la sua voglia di emulare il padre (morto durante la Grande Guerra) me lo hanno fatto diventare subito simpatico. Peccato che questa ‘profondità’ è andata pian piano sparando durante il film, facendolo diventare un normalissimo action/movie pieno di azione, cazzotti e sparatorie con un cattivo (a metà fra Hellboy e Darth Maul della prima trilogia di Guerre Stellari)pittoresco e ridicolo nel suo eccesso di fanatismo. Il finale mi ha fatto sbadigliare, non me ne vogliano gli amanti del personaggio, compreso il suo ‘congelato’ trasporto nella società odierna ma, da parte mia almeno, la sufficienza se l’è ampiamente meritata sì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA