C'era una volta a New York: la recensione di Tim_DarkShadows
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C’era una volta a New York: la recensione di Tim_DarkShadows

C’era una volta a New York: la recensione di Tim_DarkShadows

Nei poetici anni ’20 Ewa e Magda salpando dalla Polonia per New York per un futuro e una vita migliore, dove verranno ospitate dagli zii. Ma il loro sogno verrà subito fermato, ad Ellis Island viene diagnosticato a Magda una tubercolosi e per questo messa in quarantena. Non riuscendosi a mettersi in contatto neanche con gli zii, l’unica persona che offre un aiuto a Ewa è l’affascinante Bruno, il quale sembra averle trovato un posto di lavoro per poter guadagnare i soldi necessari per portare via la sorella con se, in realtà Bruno è un uomo brutale che costringe Ewa a lori duri e insufficientemente remunerati, anche a prostituirsi. Tutto sembra perduto ma con l’arrivo del prestigiatore Orlando, cugino di Bruno che sembrerebbe intenzionato a aiutare Ewa potrebbe far cambiare le cose, ma tutto si complica visto che Bruno si innamora di Ewa.

Quella di “C’era una volta a New York” è una trama molto interessante e accattivante, ma James Gray non riesce a sfruttarla a dovere, nonostante i due protagonisti, Marion Cotillard e Jaoquin Phoneix, la sceneggiatura del film è priva di qualsiasi slancio emotivo, riuscendo a coinvolgere in poche scene lo spettatore, a causa anche di dialoghi troppo lunghi e di un ritmo lento, il film non brilla neanche per originalità, non aggiunge nulla di nuovo.
Ciò che invece è da notare nel film sono una regia raffinata, l’uso sapiente della fotografia e dei trucchi e una buona prova d’attore per Jaoquin Phoneix, che brilla nei panni dell’ambiguo Bruno, a differenza di Marion Cotillard, nonostante la grande parte, e di Jeremy Renner al quale non viene lasciato il giusto spazio per esprimersi. Gli elementi per realizzare un grande film c’erano ma ciò che esce da “C’era una volta a New York” è un film che lascia totalmente freddi, il che è un peccato, una grande occasione sprecata.

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