Chef: la recensione di Francesca Cremonesi
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Chef: la recensione di Francesca Cremonesi

Chef: la recensione di Francesca Cremonesi

Comicità, la giusta dose di romanticismo, grande umanità ma soprattutto alta cucina. Ecco qui serviti i temi della nuova commedia francese sull’arte culinaria Chef, diretta da Daniel Cohen, che racconta la storia del celebre (e immaginario) cuoco Alexandre Lagarde (Jean Reno), uno dei professionisti più stimati nell’ambiente, da qualche tempo senza ispirazione. Jacky (Michael Youn) è, invece, un imbianchino precario, la cui compagna aspetta un bambino, e ha una grande passione per la cucina, in particolare per quella di Lagarde. Dopo essersi conosciuti, Alexandre propone a Jacky di diventare il suo aiutante, ma in prova e senza stipendio. Inizialmente restio, Jacky si rende però conto che non può rinunciare a quello che è sempre stato il suo sogno.

Se il tema principale rimane quello culinario, Chef tocca anche diversi argomenti di attualità, che vanno dalla disoccupazione ai rapporti familiari in epoca di precariato e lo fa cercando di non tralasciare mai l’umanità dei personaggi. Mettendo in scena un giovane appassionato di cucina, spinto dalla passione, desideroso di diventare un professionista, che umilmente si mette a disposizione del grande cuoco, Cohen crea un quadro umano credibile, che perde però consistenza quando cerca di addentrarsi in questioni un po’ più delicate, ossia quelle degli affetti e delle responsabilità paterne (quelle passate di Lagarde e quelle future di Jacky), tutte trattate con molta leggerezza e con poca veridicità.

Chef ha comunque dalla sua parte un buon affiatamento tra i due attori, soprattutto nelle scene ambientate in cucina o durante la registrazione del programma tenuto dallo chef Lagarde, (anche se il realismo lascia un po’ a desiderare, perché le loro giacche da chef sono sempre immacolate: mai una macchia di sugo!). Una nota va infine spesa per gli originali titoli di testa, che presentano tutte le figure tecniche che hanno lavorato al film in veste culinaria, come il montatore che diventa colui che “trita in montaggio” o il regista che “cucina alla regia”.

Leggi la trama e guarda il trailer

Mi piace
La complicità tra i due attori che rende alcune scene simpatiche e divertenti

Non mi piace
La trama scontata già dall’inizio del film e la scarsa attenzione ai dettagli

Consigliato a
Agli amanti della cucina e a chi ha voglia di passare qualche ora in spensieratezza

Voto: 2/5

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