E’ il fenomeno mondiale del momento: il libro ha venduto più di 100 milioni di copie in tutto il Mondo e nel primo week end in uscita, il film ha incassato 1,7 milioni di euro solo in Italia. Ma cosa rappresenta l’evento Cinquanta Sfumature di Grigio? La storia, per quei pochi che non la conoscessero, narra la vicenda di Anastasia Steele, giovane studentessa universitaria, che si trova a dover fare i conti con una difficile relazione con il bello e misterioso Christian Grey, imprenditore di successo e appassionato di tecniche sadomaso, che lo rendono agli occhi della ragazza un vero e proprio “mostro”; Ciò nonostante, la giovane finirà per innamorarsi di lui e riuscirà a portarlo alla luce, sconfiggendo i suoi demoni. So cosa pensate avendo letto questo brevissimo riassunto… La storia è banale: è vero, nessuno lo ha mai negato! Essa infatti non è altro che la fan fiction della saga di Twilight, per la quale l’autrice, E.L. James, nutriva un grande affetto: perché, quindi, non prenderne spunto e creare qualcosa che la porterà a guadagnare milioni di dollari e a renderla una celebrità mondiale? Questo accadeva nel 2011 e il libro in questi anni è stato un po’ “messo da parte”, anche se, la storia è sempre rimasta viva nella mente delle donne e in attesa di vederla realizzare sul grande schermo. Detto fatto! Il film è uscito giovedì scorso e ha già riscosso un enorme successo. Ma com’è davvero?
Benché la storia sia abbastanza fedele al formato cartaceo, la sceneggiatura è costituita da pochi dialoghi, non sempre essenziali per comprendere appieno la storia (consiglio caldamente, se siete davvero interessati, di leggere il primo libro, in modo da arrivare quanto meno preparati alla visione) e i primi 60 minuti sono abbastanza lenti e inconsistenti: poca azione e molta noia. L’umorismo è di certo un tratto distintivo della prima parte, infatti la risata è garantita: in alcune scene, l’azione è veramente comica e allo stesso tempo ridicola (basti pensare a quando la protagonista entra nella cosiddetta Stanza rossa dei Giochi, pensando di avere a che fare con Playstation o X-Box)… Christian Grey riesce persino a materializzarsi dal nulla in qualsiasi situazione e luogo davanti agli occhi della giovane Anastasia! Che dire poi delle scene hard tanto discusse e promosse in questi lunghi mesi di campagna pubblicitaria? Se c’è una certezza, cari lettori, è proprio questa: aspetterete per 125 minuti le scene tanto agognate senza veramente vederle. Si, c’è qualche “frammento hot” e la povera Dakota Johnson si ritroverò più nuda che vestita lungo la pellicola, ma le vostre aspettative si abbasseranno parecchio nel corso della visione; La scelta degli attori, poi, è stata quanto meno azzardata a mio parere: mentre ho apprezzato l’interpretazione della Johnson, quasi perfetta nel ruolo della timida e inesperta Anastasia, sono rimasta amareggiata da quella del non esordiente Jamie Dornan: il magnetismo di Christian è inesistente, niente sex appeal e un buffo sorrisetto stampato sulla faccia per tutta la durata del film! Le foto promozionali dei due sono quasi più cool e interessanti delle immagini che ci vengono mostrate al cinema e con questo ho detto tutto…
L’unica cosa degna di nota positiva sono le inquadrature: la regista, Sam Taylor-Johnson, è una grande esperta di fotografia e questo suo tratto è visibile nel film. C’è un attenzione a riprendere il dettaglio che è, secondo me, perfetta: i particolari portano l’uomo a concentrarsi sulle emozioni più che sulle immagini che si apprestano a vedere. Un altro segno degno di attenzione è quello dovuto alla scelta della musica: la colonna sonora, per quanto nel corso del film non sia una presenza costante, è stata selezionata con attenzione e inserita nei momenti più opportuni. Resto scettica sul fatto del perché un film tanto reclamizzato e apprezzato dal pubblico di tutto il Mondo non mi abbia finora convinto appieno… Posso solo confidare che una seconda visione possa farmi cambiare quanto meno idea, anche se ormai i miei desideri personali sono rimasti disattesi. Per ora non mi sento di dare altro se non un 4 per il tentato impegno: apprezzo il gesto, ma si può far di meglio.