“Cinema verità”, “documentario ch’intercetta un filone che nell’epoca dello streaming live il cinema non può più ignorare”, reportage giornalistico girato in tempo reale, sul momento, “hic et nunc”, capace “di mostrarci la Storia in presa diretta, colta nel proprio divenire”. Tensione, suspense e paranoia agghiaccianti, incomparabili con thriller e “spy-story” internazionali proprio perché questa volta non è fiction, non è ricostruzione ideologica d’un complottista, parrebbe “un romanzo di le Carré” ma non lo è. La realtà ha superato di nuovo la fantasia, ancora, come sempre, alla faccia degl’affabulatori e degli storyteller di mestiere. Spasmodicamente appassionante e avvincente nella precisa misura in cui non assistiamo ad alcunché di fittizio. Le usuali percezioni sono ribaltate al punto che Snowden, “vero protagonista della vicenda nel compiersi della vicenda stessa”, sembra la scelta selettiva d’un casting perfetto. Persino metacinematografico: la Poitras filma un mini Big Brother consensuale per denunciare un macro Big Brother planetario: Davide che prova a vincere Golia usando le sue stesse armi in una “mise en abîme” di rimpallo fr’Arpanet e Internet. Unico difetto: svelato il segreto di Pulcinella. Grattacapi per la diplomazia mondiale, inutilità per il cittadino comune che non avverte sulla propria pelle la ricaduta negativa d’una cospirazione tanto mastodontica.
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