Com'è bello far l'amore: la recensione di Giorgio Viaro
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Com’è bello far l’amore: la recensione di Giorgio Viaro

Com’è bello far l’amore: la recensione di Giorgio Viaro

Quadro di coppia affiatata, ma sessualmente in crisi: lei (Claudia Gerini) non si sente più così attraente, lui (Fabio De Luigi) “dura” un battito di ciglia e alla fine si becca pure, puntuale, il colpo della strega. Intanto il figlio (Alessandro Sperduti), adolescente o poco più, affronta impacciato i primi bollori erotici e sentimentali. Come se ne esce? Invitando a casa un vecchio amico, che di mestiere fa l’attore di film porno (Filippo Timi) e si porta dietro una procace collega (Giorgia Wurth) che offre pom**ni a destra e a manca.

L’idea di un attore di film porno che fa da “insegnante di letto” a una coppia in crisi di mezza età, è naturalmente uno spunto perfetto per una commedia pop, e non ci stupirebbe se gli americani acquistassero il soggetto per un remake. Brizzi, più che declinarlo in una commedia dei caratteri vecchio stile, sceglie la via della collezione di gag e situazioni limite, arrivando ad allestire veri e propri siparietti comici autosufficienti (la scena dell’anello del piacere in farmacia, da questo punto di vista è esemplare). Nel farlo si preoccupa meno della coerenza dei personaggi (per esempio, rispetto a quanto visto sino a quel momento, la scena dello spogliarello in discoteca è davvero poco credibile) che della tenuta comica dell’insieme: il che è senz’altro un limite, ma non pregiudica l’efficacia del meccanismo narrativo.

Interessante invece il lavoro sul 3D, nativo, limpido e registicamente ben gestito: al di là della sequenza parigina iniziale, pensata apposta per valorizzare la stereoscopia, la profondità di campo porta valore aggiunto soprattutto in presenza di panorami suggestivi (come nel caso delle sequenze in spiaggia) e ambienti fittamente scenografati (come, appunto, la discoteca dove si svolge la festa con burlesque).
Com’è bello far l’amore va insomma visto più come l’espressione di una comicità episodica e viscerale, sostenuta da tre grandi interpreti, che come una commedia dallo sviluppo organico e calibrato. Il che, tra l’altro, è la scelta più frequente anche nel caso dei grandi franchise americani di ultima generazione, si tratti di farse (Una notte da leoni) o di cinema d’azione (Mission: Impossibile 4).

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
La grande qualità dei tre protagonisti

Non mi piace
Lo sviluppo poco credibile della storia

Consigliato a chi
A chi cerca una commedia popolare con dietro un’idea forte

Voto: 3/5

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