COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI: un gran romanzo che perde fascino e magia…
Partiamo dai meriti e dai lati positivi.
Un gran complimento và ai responsabili pubblicitari, che a suon di dollaroni sono riusciti a sponsorizzare un prodotto scadente (o scaduto, sembra il termine migliore) tanto da fargli ottenere dei risultati al botteghino americano quasi sufficienti (16,7 milioni di dollari il primo weekend, mentre i grandi film puntano ai 50, anche di più).
Purtroppo finiscono quà le cose positive di questa pellicola…
Ora approfondiamo le cose che non vanno.
Iniziamo dal regista. Sicuramente coraggioso nell’affrontare una storia così, soprattutto dopo aver trattato e diretto storie di supereroi come “Io sono leggenda” e “Constantine”. Purtroppo il coraggio non basta, passare da film d’azione di supereroi ad improbabili storie d’amore non riesce a molti. Non è riuscito ad andare a fondo ed approfondire i sentimenti ed i temi trattati nel romanzo, che sono il punto di forza del libro, il quale ha ottenuto un discreto successo.
Il cast ci dava l’idea di un’amalgama superficiale, messo insieme più per sponsor che per meriti personali. Purtroppo questa sensazione viene confermata. Il premio Oscar Waltz, dopo il meritatissimo Academy Award per “Bastardi senza gloria”, si sta auto-distruggendo con scelte e ruoli sempre uguali e banali, come se fare sempre il villain portasse allo stesso successo avuto con Tarantino…
Reese Witherspoon, altro premio Oscar, è sprecata in questo film. Ci si aspetta di più da lei, vista la bravura mostrata in molte pellicole. Forse sarebbe stato meglio prendere per il suo ruolo un’attrice solamente bella, così da non avere aspettative deluse… E poi le ninna nanne ai cavalli potevano risparmiarcele!
L’unico non-premio Oscar tra i protagonisti, giustamente, è Pattinson. E se non è mai stato preso in considerazione dai critici ci sarà un motivo…o no? Con questo film mantiene il record di essere l’unico attore a non aver mai ricevuto recensioni positive per tutti i suoi ruoli da riviste e siti di cinema (chi non crede può fare ricerche su internet). Per la seconda volta, dopo il fiasco “Remember me”, doveva essere la pellicola della maturità, dell’ascesa ad un cinema superiore. Prova miseramente fallita, ma almeno, al contrario della Witherspoon, le aspettative non c’erano. Lo possiamo ammirare nella sua unica espressione del tipo -guarda, sono una vittima, mi tormento da solo- e nulla più…
In generale, un film che ha poco e nulla del bel romanzo da cui è tratto. Un buon soggetto sprecato in malo modo. Peccato, forse cambiando regia, sceneggiatori e protagonisti maschili, si poteva fare molto di più…
Voto: 1/5
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