Conspiracy - La cospirazione: la recensione di Jole de Castro
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Conspiracy – La cospirazione: la recensione di Jole de Castro

Conspiracy – La cospirazione: la recensione di Jole de Castro

Uno scivolone assurdo e incomprensibile questo film di Shintaro Shimosawa, che vede come protagonisti principali due vecchi leoni come Antony Hopkins e Al Pacino, che non si capisce come mai abbiano potuto prendere parte a questo gigantesco e inimmaginabile “grande bluff”, senza temere di perdere la faccia o pregiudicare una carriera da oscar.
Questa pasticciata pellicola statunitense inizia bene, presentandosi come una sorta di legal thriller ed è anche relativamente convincente Joch Duhamel, qui alla sua prima prova veramente importante, nella parte dell’avvocato rampante Ben Cahil disposto a sacrificare tutto pur di raggiungere il successo, facendosi coinvolgere da una ex con problemi di instabilità mentale in un storia di corruzione che vede coinvolto niente di meno che il leader di una multinazionale farmaceutica dall’agire non proprio trasparente (Antony Hopkins). Efficace anche la giovane Alice Eve, nella parte della moglie remissiva e sofferta, che finisce poi con l’appoggiare il marito senza riserve in una storia che è un escalation di eventi e colpi di scena negativi che vedranno lo sprovveduto Ben rischiare un’accusa di omicidio proprio di quella ex amante da cui tutto è partito.
Il ritmo non è male ma l’atmosfera è claustrofobica, alcune scene (come quella dello spostamento di cadavere) assolutamente risibili e la trama eccessivamente diluita in trame e sottotrame condite di effetti horror-Kitchs, fra inquadrature incomprensibili, donne poliziotto improvvisate (assolutamente sprecata Julia Stiles) e coreani kamicaze. Impeccabili come sempre Antony Hopkins e Al Pacino, nella parte quest’ultimo, dell’ambiguo avvocato che assolda Ben nella sua squadra, che fanno entrambi quello che devono fare ma che non bastano assolutamente a salvare un film che dimostra di essere un thriller irrimediabilmente brutto, privo di ogni logica e dai colpi di scena assolutamente improbabili.

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