Creed - Nato per combattere: la recensione di Leonardo23
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Creed – Nato per combattere: la recensione di Leonardo23

Creed – Nato per combattere: la recensione di Leonardo23

Poteva rivelarsi sconclusionato prodotto commerciale, ma per fortuna Creed, alla macchina da presa il carico giovane Ryan Coogler, sul palco Sylvester “Sly” Stallone e Micheal B. Jordan, sopravvive egregiamente all’occhio critico e a quello del cultore incattivito. Film dalla mascella squadrata, è parabola d’ascesa dal basso come lo sport comanda, con difficoltà tra i muri domestici, adrenalinici allenamenti e falcata decisa. Adonis Johnson non ha mai conosciuto il suo celebre padre, il campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed Nonostante tutto, non c’è modo di negare che la boxe scorra nelle sue vene. Spin-off, remake, reboot sono solo altri modi per definire ciò che è questo Creed, ovvero un solido, forse solidissimo, rilancio generazionale, con ricalco, a suon di epica moderna. Si assiste al prevedibile: tutto un po’ sulla difensiva, per scoprirsi poi coraggioso con slanci genuini, bussa alla porta dell’empireo del cinema sportivo e entra con mento alto e schiena dritta. Dritta si, come certe sequenze da capogiro (vero è che il regista è dentro azioni e reazioni) o come la morale di Rocky, qui meno macho che mai, volto irrigidito e occhi pieni di ombre. Difficile vederci di più che un ottimo film sullo sport e virtù annesse. Integrità, coraggio, lutto, rivalsa, cartine tornasole del più classico ottimismo appassionante. Sorprendersi a fine visione a tirare pugni nel vuoto non sarà una sorpresa.

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