Una storia abbastanza bizzarra che potrebbe essere uscita da un romanzo di Niccolò Ammaniti, ma senza il medesimo mordente, la malinconia dietro la facciata umoristica, l’autentico urlo WTF con cui strapparsi i capelli per il delirio. Se l’intenzione era quello di uscire dal solito circuito mainstream del cinema italico, Cristian e Palletta contro tutti può dirsi riuscito solo in minima parte: accenna intuizioni ma non affonda mai il colpo, fa annusare delle possibili strade alternative, ma non le imbocca mai con dovuta spinta.
La carica di stramberia, quella di un nullafacente in cerca di pipì di giaguaro (!!) da usare per coprire l’odore di cocaina (!!) da trasportare fino in Liechtenstein (!!), rimane bloccata in superficie come idea più pensata che realizzata, e salvo il concept generale, la sceneggiatura si rivela tanto povera di dialoghi taglienti quanto d’intrecci avvincenti, risultando in una commedia non certamente pesante, eppure raramente divertente, talvolta persino di cattivo gusto (ma seriamente c’è ancora bisogno di insultare pesantemente una persona obesa per strappare le risate dal pubblico, manco fossimo in uno sboccato cinepanettone?). Il protagonista interpretato da Libero De Rienzo, poi, è davvero troppo inconsistente per poter essere considerato un empatico anti-eroe, e i comprimari freak (dal guru della droga John Benzedrina al povero custode del circo) vengono rilegati in alcuni sketch come mera decorazione o figurine attaccate su un quadernino.
La messa in scena agisce di conseguenza, adagiandosi alle soluzioni più elementari e standard, senza contare che un’avventura on the road avrebbe decisamente necessitato di un ritmo un pochino più vivace e meno blando. Apprezziamo l’impegno, ma alla fine della fiera, quest’opera indie puzza tanto quanto i frivoli film commerciali da cui cerca di discostarsi.
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Mi piace: Alcune sparate che strappano mezzo sorrisino
Non mi piace: Queste sparate sono fin troppo poche
Consigliato a chi: Segue Libero De Rienzo con particolare amore
Voto: 2/5
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