DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA
West Menphis, 5 maggio 1993, tre bambini di soli 8 anni usciti , come ogni giorno , per giocare nelle tranquille vie della piccola cittadina dell’Arkansas, scompaiono senza lasciar traccia.
Dopo numerose ore di ricerca , la polizia locale ritrova i tre esili corpi nudi, legati, seviziati ed abbandonati tra le torbide acque di un torrente , nel vicino bosco di Robin Wood.
Non un qualunque omicidio, ogni dettaglio sembra rievocare qualcosa di oscuro, qualcosa di satanico.
L’esasperata voglia di trovare un colpevole, guidata dalle strazianti testimonianze dei genitori delle vittime, spinge le indagini verso tre emarginati adolescenti del luogo.
Damien Echols, 18 anni, Jason Baldwin, 16 anni e Jessi Misskelly, ragazzo di 17 anni con grave ritardo mentale, che dopo 12 ore di estenuante interrogatorio , confessa il crimine e la complicità degli altri due.
A ben poco serviranno la ritrattazione del ragazzo avvenuta pochi giorni dopo e le dichiarazioni di innocenza di Damien e Jason, la comunità di West Menphis sembra già aver trovato un colpevole.
Un giudice annoiato e negligente , una giuria facilmente influenzabile e una voce popolare fin troppo convincente generano un cocktail letale per i tre giovani imputati , che pur in assenza di prove concrete vengono condannati alla pena capitale.
Solo la voce fuori dal coro dell’investigatore privato Ron Lax, sembra non credere alla teatrale inquisizione e cerca in tutti i modi di far luce sul caso.
Una storia che lascia con l’amaro in bocca, ma è una storia che racconta la realtà .
Il regista Atom Egoyan decide di raccontarci con questo film un capitolo incredibile ed esemplare della cronaca statunitense , che ha sconvolto per anni l’intera popolazione . Un caso mediatico, su cui vertono migliaia di filmati online, pagine giudiziarie, articoli, interrogatori e testimonianze ; una storia trattata su ben quattro documentari ed un libro ( Devil’s Knot: The True Story of the West Memphis Three” di Mara Leveritt). Un mistero su cui però non è stata ancora fatta chiarezza.
Il film riesce a riordinare in maniera chiara e semplice le numerose prove raccolte in questi lunghi anni , dando un nuovo punto di vista alla vicenda , alla luce della recente scarcerazione dei tre accusati (2011) . Un thriller avvincente? Non proprio, niente ansia o tensione. Piuttosto una storia angosciante , che fa cresce rabbia e indignazione nello spettatore, il quale dopo aver assisto impotente al brutale omicidio dei tre bambini, si immedesima nel dramma dei tre ragazzi a cui viene strappata la propria dignità.