Voto al film: 9/10 – Capolavoro
RECENSIONE SPOILEROSA
26 Gennaio 2013, una data da ricordare (me la sono già segnata da tutte le parti), sono andato a vedere il film dopo una settimana dalla sua uscita nelle sale italiane, leggendo e rileggendo molte recensione non spoilerose (o quasi) del film, più o meno tutte positive ma che non centravano a mio parere il cuore della storia, del genere e del suo grande “papà”, Quentin Tarantino.
Ma andiamo con ordine, iniziamo dicendo che Tarantino è insieme a Nolan nella lista dei miei 2 registi preferiti, perchè riescono a creare dal niente dei mondi veri e propri fantastici mettendosi in prima persona nei loro film praticamente in tutto: regia, sceneggiatura, produzione (nel caso di Django Unchained Tarantino non è alla produzione), diventando i veri e unici direttori delle loro pellicole, e questa cosa a me piace molto perchè penso che per ogni film veramente ben riuscito ci voglia una persona che prenda in mano la situazione di tutto, dalla colonna sonora alla regia, e si esponga in prima persona prendendo i suoi uomini più fidati, attori, compositori della colonna sonora (basta solo guardare Nolan con Hans Zimmer), direttori della fotografia, e cordini tutto alla perfezione.
Penso che la vera forza di Quentin Tarantino siano: la grande sceneggiatura, la regia e sopratutto i discorsi: come nessun altro regista riesce a fare, lui è capace di tenerti per più di venti minuti a guardare un discorso serratissimo o meno magari anche con i sottotitoli (molti di questi in Inglourious Basterds), penso sia un grandissimo genio che riesce a fare sempre grandi capolavori con materiale sempre diverso, è difficile guardare un film di tarantino che sia uguale, o che ricordi un suo film precedente, questo perchè in ogni suo film che fa cambia la sua visione di cinema, esempio: Pulp Fiction era la sua visione verso il cinema Pulp, Jackie Brown quella verso il cinema Noir, arrivando a Django Unchained che è la sua versione verso il cinema Western e il suo omaggio verso quello italiano.
In questa recensione farò SPOILER per poter parlare a pieno di tutto il film, quindi qualora non aveste visto il film vi consiglio di fermarvi a leggere quì e di continuare solo una volta visto.
In poche parole, il film, ambientato nel 1858, lo si può vedere come diviso in due parti, la prima in cui lo schiavo Django (Jamie Foxx), viene liberato dal personaggio di Christoph Waltz, il Dr. King Schultz (cacciatore di taglie e fino a 5 anni prima dentista), il quale gli propone di aiutarlo a trovare dei criminali, e poi passato l’inverno di aiutare Django a ritrovare sua moglie Broomhilda, schiava del latifonsista Calvin Candie (Leonardo Di Caprio), e di liberarla, Django accetta e inizia a lavorare con il Dr. King Schultz. Passato l’inverno sotto falsi ruoli iniziano ad aver contatti con Calvin Candie fino ad essere invitati nella sua villa a cena, con il piano di imbrogliare Candie e scappare con Broomhilda, il piano salta in aria quando il maggiordomo di casa Candie, quale Samuel L. Jackson alias Stephen scopre il tutto è lo riferisce a Candie il quale va su tutte le furie e minacciando i tre di morte, fa pagare al “dentista” una cifra esorbitante per Broomhilda, una volta pagato, Candie pretende da Schultz la mano in segno di affare siglato, lui si rifiuta e uccide Candie e a sua volta viene ucciso, da quì abbiamo una trama molto Western, con Django che una volta imprigionato si libera e uccide tutti gli abitanti della villa del latifondista e torna a vivere con sua moglie la sua vita, il film finisce sulle grandissime note di trinità.
Parliamo ora delle interpretazione degli attori principali: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo Di Caprio e Samuel L. Jackson, io li ho trovati tutti e 4 degni di oscar, infatti Christoph Waltz lo ha preso per miglior attore non protagonista, il vero torto però secondo me è stato fatto a Leonardo Di Caprio il quale non è stato nemmeno candidato e ha dato una interpretazione a dir poco magistrale, anche Samuel L. Jackson lo trovato in grandissima forma nonostante invecchiato nel film da ottantenne, non ha mai vinto un oscar finora e spero che prima o poi ne vincerà almeno uno perchè è veramente un attore incredibile. Un’oscar è andato anche a Tarantino per miglior sceneggiatura originale, peccato solo non averlo visto nemmeno candidato per la categoria miglior regista perchè il film è diretto davvero in maniera eccezionale.
Molti affermano che per la prima metà del film il vero personaggio principale è quello di Christoph Waltz e non quello del vero protagonista di tutto il film, quale Jamie Foxx, anchio ho trovato che per la prima parte del film il Dr. King Schultz abbia un ruolo maggiore rispetto a Django ma non penso affatto che ciò sia un male perchè fino alla fine della prima parte del film il personaggio di Django non ha molto da dire, ha molto più da dire il Dr. King Schultz, mi è piaciuto molto anche come è stata gestita la parte finale con la musica di sottofondo di trinità: lo vista come una persona, in questo caso Django che prima era un’uomo comune ed ora è degno di camminare su quelle note, ed è stato veramente fantastico.
Fantastica anche la parte con la canzone di sottofondo di Elisa: Ancora quì, penso che Tarantino abbia gestito sotto ogni profilo i momenti del film, dalla colonna sonora alla regia (Magistrale la parte degli schizzi di sangue sui batuffoli di cotone).
Questo è uno dei mie cinque film preferiti (tre sono di Tarantino), e alla domanda IL MIGLIOR FILM DI TARANTINO? rispondo semplicemente con:
E’ SEMPRE L’ULTIMO CHE GUARDI.
Grazie per aver letto la mia recensione,
Gianluca