Drive Angry 3D: la recensione di Giorgio Viaro
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Drive Angry 3D: la recensione di Giorgio Viaro

Drive Angry 3D: la recensione di Giorgio Viaro

Istruzioni per l’uso. In Drive Angry ci sono: Nicolas Cage ossigenato; donne nude che si picchiano; oggetti appuntiti che escono dallo schermo; un tizio che si chiama Il Contabile e viene dall’inferno, e degli adoratori di satana con le camicie lucide e le basette buffe.
Siamo dalle parti di Planet Terror e Machete, ma con un budget minore. Il che è un bene, perché lo spirito anarchico e l’intento nostalgico vengono esaltati dalla sensazione di buon artigianato, effetti digitali compresi, senza bisogno di una post-produzione ad hoc che finga di graffiare la pellicola. Come dire che il paradosso un po’ idiota di fare un film ricco e poi cammuffarlo da film povero (ovvero l’idea a monte del progetto Grindhouse), qui viene evitato, puntando invece su un 3D ruspante – quasi da Luna Park – e su una sceneggiatura paracula, che ruba a destra e a manca senza darsi il disturbo di nasconderlo (Shoot’em Up, Cobra, Fast & Furious, …).
La storia è quella di un tizio che scappa dall’inferno per vendicare la figlia, sgozzata da un gruppo di satanisti. Al suo fianco si ritrova, un po’ per caso e un po’ per passione automobilistica comune, una bionda che sembra uscita da Hazzard e mena le mani che è un piacere (Amber Heard). Mentre alle calcagna ha un emissario di Lucifero (William Fichtner, fantastico) che lo vuole riportare indietro.
Exploitation dura e pura, ma nei limiti del buon senso (quelli che invece Rodriguez travalica sempre), tanto che alla fine la sensazione non è quella di un omaggio, quanto piuttosto di un film postumo, orgogliosamente fuori moda, e quindi destinato a naufragare al botteghino (come è già successo negli Stati Uniti).
Noi però l’abbiamo trovato divertentissimo e, se vi mancano gli anni Ottanta, un’occhiata dovreste dargliela.

Leggi la trama e guarda il trailer di Drive Angry

Mi piace
Azione e dialoghi da quattro soldi, ma quattro soldi che vale la pena mettersi in tasca: spirito exploitation, azione anni ’80

Non mi piace
Alcune “citazioni”, sfiorano il plagio

Consigliato a chi
A quelli che hanno adorato il progetto Grindhouse

Voto: 4/5

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