Effetti collaterali è un ottimo thriller psicologico incentrato sul modo di pensare e di agire di personaggi tanto ambigui quanto scaltri da cadere tutti per diversi motivi in uno stesso incidente.
La regia di Soderbergh è un puro esperimento ben riuscito di mix tra diversi generi cinematografici che riescono grazie alle abilità del regista a creare una suspense che dall’inizio del film fino alla fine sarà sempre presente alternando momenti di forte tensione con colpi di scena a dir poco inaspettati.
Come molti dei film di Hitchcock anche questo può essere diviso in due parti distinte.
Nella prima il regista si focalizza su un’azione che servirà poi per sviluppare la trama “vera” nella seconda parte del film.
Questo espediente Hitchcockiano (che ritroviamo in Psycho e anche in altri film più recenti come Pulp Fiction) si chiama “McGuffin”
e consiste nel creare un pretesto non funzionale alla trama (anche se in questo film lo è) che servirà per arrivare a sviluppare in un secondo momento la vera storia.
Grazie a questo espediente – e non solo – questo film è pieno di colpi di scena che creano meraviglia, dubbi, angosce nello spettatore.
Il film riprende molti cliché topici del genere:l’astuzia del protagonista che alla fine risolve la situazione,conflitti tra due personaggi smascherati solo alla fine, conflitti all’interno di uno stesso personaggio che si trova afflitto dal dubbio e non sa più come agire.
Insomma nonostante la ripresa di queste situazioni ricorrenti il film riesce comunque a non stremare il pubblico, ma soprattutto a non fargli conoscere le cose come stanno se non alla fine.
Il regista però, forse per rendere il colpo di scena ancora più inaspettato, si concentra maggiormente sulla prima parte limitando molto lo sviluppo della seconda che è senza ombra di dubbio la più avvincente.
Oltre alla buona regia di Soderbergh,che attingendo molto da maestri del passato riesce ad essere innovativo con inquadrature particolari, abbiamo un ottimo cast:
Jude Law che sicuramente con questo film ha dato prova di una maturazione dal punto di vista recitativo interpretando un personaggio più introspettivo rispetto ai ruoli dei precedenti film.
Lo stesso discorso possiamo farlo per Rooney Mara e Catherine Zeta-Jones che entrambe interpretano personaggi psicologicamente complessi.
A fare da sfondo al film la colonna sonora di Thomas Newman che sicuramente ha contribuito al clima di tensione e suspense del film.
Un ottimo film che ci fa immergere nella psicologia e nei pensieri dei personaggi, ci fa conoscere le motivazioni che li inducono ad agire in determinati modi, ma proprio quando pensiamo di sapere quale sarà la prossima mossa che faranno ci rendiamo conto di non conoscerli così bene come avevamo creduto.
Voto:3/5
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