Non c’è nulla di male in sé nei racconti di formazione femminile YA. Il male sta nell’approccio da res’incondizionata alla teologia negativa, all’etica della finitudine, alla “Flatlandia” postmoderna e al suo abnorme tasso di superficialità. Jane Austen ed Emily Brontë dietro a Bella Swan, Katniss, ‘Tris’ Prior, Lucinda “Luce” Price, col distopico spacciato per utopico e la deformazione per formazione. Lo sdoganamento del “chick flick” coll’aggravante della serialità, un “Twilight biblico”. La saga in 5 film “The Prophecy” (1995-2005) sembrav’una scemenza al di sotto del b-movie, m’al confronto va iper-rivalutato non fosse che per la presenza nei primi due capitoli d’uno come Walken. Idem per il pomposo Handke sceneggiatore del wendersiano “Il cielo sopra Berlino” (1987). “Coraggio, il meglio è passato” (Flaiano).
© RIPRODUZIONE RISERVATA