In attesa di una definitiva consacrazione, magari anche oltreoceano vista la parentesi hollywoodiana, Omar Sy continua intanto ad essere profeta in patria, e anche in “Famiglia all’Improvviso – Istruzioni non incluse”, regia di Hugo Gélin, dimostra un talento indiscusso, versatile e brillante.
Il film, un melodramma famigliare aperto a più sfumature, mette in scena la storia di Samuel, “autista” di piccole imbarcazioni per turisti in Costa Azzurra, incapace di guardare al di là dei suoi stessi bisogni spensierati ed egoistici. Almeno fino a quando Kristine, una delle sue tante “conquiste”, non gli lascerà tra capo e collo una bambina ancora in fasce, nata da un loro precedente incontro occasionale. Lo shock sarà talmente forte che, in quattro e quattr’otto, Samuel si ritroverà catapultato a Londra, nel disperato tentativo di riportare Gloria, questo il nome della piccola, alla madre. Improvvisamente solo, spaesato e senza un soldo, la sua vita cambierà radicalmente, anche grazie all’incontro con Bernie, un produttore cinematografico che lo avvierà a una fortunata carriera come stunt man.
Proprio come la storia, anche la sceneggiatura segue una linea impulsiva e precipitosa. Il carisma di Omar Sy domina fin dalle prime sequenze, improntando i ritmi di scena e facendo pendere le atmosfere della pellicola a proprio piacere. Il rapporto con Gloria (Gloria Colston), intanto arrivata a nove anni, sboccia in un amore tenero e profondo, naturale e al limite del sogno, testimoniato da un contorno fiabesco in cui le pareti di casa sono coperte da mattoncini Lego e dove con uno scivolo si può arrivare in soggiorno. Ma questa condizione fin troppo perfetta, è presto messa in discussione dalla notizia di una terribile malattia pronta a sconvolgere le due vite.
Le tematiche sono tante e importanti, la strada intrapresa soltanto una: quella della riflessione. Gélin non chiede approvazione, nè tantomeno giudizi affrettati. La trasformazione in un padre modello di Samuel è rapida e decisa, senza remore e senza rimpianti, quasi fosse uno spot che invita a diventare genitori.
Gloria è il messaggio innocente di una pellicola che va a toccare con una mano delicata tutti i problemi derivanti dal caso. Il grande amore di Samuel la pone in una bolla protettiva che, se da una parte la difende nascondendole la verità, dall’altra non può sopperire al naturale desiderio di una normalità che solo un bambino di pari età può conoscere: Gloria cresce, infatti, con il mito di una madre agente segreto, lontana da lei in eterno per motivi di lavoro. Ma cosa accadrebbe se un domani dovesse ricomparire all’improvviso?
Domanda che si pone anche Gélin, quando affonda in maniera burrascosa sul conflitto tra Samuel e Kristine, aprendo uno scenario straziante su una condizione fragile. E’ qui che la poliedricità di Omar Sy emerge ad alti livelli, dispensando sorrisi agrodolci con una facilità disarmante, aiutato anche da un Antoine Bertrand, che nel ruolo di Bernie consente di mantenere sotto controllo anche i toni più complicati del film. E’ una seconda parte in cui le emozioni emergono prepotenti, battagliando senza risparmiarsi in nome dell’amore. La spensieratezza infantile piega ogni corazza umana, graffiando la superficie tenera e cocciuta che solo un genitore può conoscere. I ritmi rallentano, le parole pesano, i toni si alzano. Quella che sembrava una commedia assume improvvisamente un altro significato, scivolando lentamente verso un epilogo forse un pò “furbo” ma che lascia con la consapevolezza che nella vita c’è davvero troppo poco tempo per permettersi di perdere anche il più minimo istante di felicità.
“Famiglia all’Improvviso – Istruzioni non incluse” non è per niente un film banale o grossolano. Tutt’altro. La grande performance di Omar Sy, con più di un rimando al personaggio visto in Quasi Amici, lo rende un’esperienza forte e trascinante, permettendogli addirittura un paio di colpi di scena pennellati in maniera elegante che completano un quadro toccante e molto riflessivo.
Un film per famiglie che unisce più che mai.