Quando una mattina Kristin si presenta alla porta di Samuel (Omar Sy) la vita di quest’ultimo, trascorsa fino ad allora tra divertimento e spensieratezza, cambia drasticamente. La donna, una vecchia fiamma di Samuel, gli mette in braccio una bambina, Gloria, figlia di entrambi, sale su un taxi e va via. Samuel, chiaramente, non vuole la bambina e insegue la madre fino a Londra per riconsegnargliela. Passeranno ben otto anni e Gloria e Samuel saranno ancora insieme, legati da amore profondo.
Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse di Hugo Gélin è una dramedy tutta da vivere tra sorrisi, risate e qualche lacrima. Si inserisce perfettamente nel filone di cui fa parte un altro film francese molto apprezzato, sempre con protagonista il possente e bravo Omar Sy, Quasi amici. L’opera di Gélin parte con un ritmo sostenuto e vivace che rispecchia lo stile di vita di Samuel (Omar Sy), personaggio dedito alla bella vita e a feste che durano fino all’alba. La Costa Azzurra come teatro assolato e libertino delle gesta di Samuel ben si sposa con il suo modo di essere. L’arrivo inaspettato della figlia inaspettata, Gloria (Gloria Colston), da una donna inaspettata, Kristin (Clémence Poésy), capovolgerà però del tutto la vita di Samuel, che fin da subito non rinnega la propria immaturità al cospetto di madre e bambina affermando: “Io sono un bambino, non puoi affidare un bambino a un bambino”.
Tutto cambia e deve cambiare nella vita di Samuel, pronto a scoprirsi padre modello che trasmette tutta la sua gioia di vivere alla piccola Gloria. I primi anni della bambina sono vissuti come il sogno che tutti quelli della sua età vorrebbero e meriterebbero di vivere, immersi nella felicità e nell’immaginazione stimolata. La vita di Gloria è un film dove realtà e immaginazione continuamente si fondono e non è un caso che il padre lavori come stuntman, che nella finzione rischia davvero la vita. E Gloria è talmente immersa in questo mondo fantastico creato ad hoc per lei (ricordando Big Fish di Tim Burton e altre pellicole affini) da non credere possibile che il padre possa farsi male, tant’è che lo considera ‘immortale’. La casa stessa in cui Samuel e Gloria vivono è un parco giochi in miniatura. Il protagonista vuole che la figlia gioisca di fronte alla vita anche per evitare che la mancanza di una madre assente faccia troppo presto presa su di lei. Questo mondo però, in gran parte fittizio, non può essere credibile troppo a lungo poiché arriverà il momento in cui Gloria crescerà, maturerà e inizierà a porsi delle domande su ciò che la circonda. Il rovescio della medaglia, dunque, è che si faccia ricorso alle bugie per far credere che tutto intorno a te rimanga sempre bello e immacolato e alle inevitabili conseguenze di ciò in un prossimo futuro Samuel non vuole pensare.
Gélin velatamente e abilmente accenna a questioni vive nella società moderna, senza addentrarvisi più di tanto ma stimolando comunque la riflessione. Vengono messe sul piatto questioni famigliari molto dibattute come la capacità di un padre oppure di due padri (questa seconda figura rappresentata dall’amico omosessuale di Samuel, Bernie) di crescere un bambino senza la presenza della figura, in questo caso, della madre biologica. Il regista francese a tale questione non vuole dare una risposta definitiva ma lascia la scelta al pubblico. Di una cosa però è convinto: un bambino è figlio di chi lo cresce con amore e protezione e non di genitori che, seppure biologici, sono incredibilmente irresponsabili e incapaci di badare persino a loro stessi.
Ottimo il cast con un Omar Sy sugli scudi, molto credibile e coinvolgente nei panni di un personaggio le cui caratteristiche non sono lontane da quelle con cui l’attore ha già avuto a che fare soprattutto in Quasi amici, ma anche, seppur con diverse altre sfumature, in Mr Chocolat.
In definitiva, Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse è un film scorrevole, mai banale, con buon ritmo e con un funzionante colpo di scena, ben gestito e preservato nelle diverse tappe che portano allo svelamento finale in cui si tocca l’apice del coinvolgimento emotivo. L’opera intrattiene, diverte, commuove e fa riflettere ma, non trattandosi di un prodotto del tutto originale, porta diverse volte lo spettatore ad avere déjà vu istantanei di cose già viste. Il tutto, comunque, è amalgamato bene e non scade nella copia di nessuna pellicola precedente garantendo al film una propria identità.