Fast & Furious 6: la recensione di pietro@civera.it
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Fast & Furious 6: la recensione di pietro@civera.it

Fast & Furious 6: la recensione di pietro@civera.it

VOTO: Canotta e ciabatte della Fila per gustarlo al meglio

Marty McFly nel secondo capitolo di Ritorno al Futuro veniva spaventato, in un ipotetico futuro, da un ologramma promozionale di “Jaws 19”, diretto da un probabile discendente di Spielberg. Non sono cosi tanti i film della saga più zarra del mondo, ma Justin Linn porta al cinema il sesto capitolo di Fast and Furious.
Volevo organizzarmi, affittare una di quelle macchina con gli ammortizzatori anteriori che molleggiano, scurire i finestrini e fare rombare i cavalli arrivando alla multisala su due ruote. Poi mi sono reso conto che in Italia non viviamo il tuning come negli USA. Nella migliore delle ipotesi, il fan sfegatato si presenta con un booster scassato urlando “minchiaaaa oooooh”, oppure, se sei fortunato, ti capita di poter ammirare una Punto G del 2006 (si, abbiamo creato una Fiat che si chiama cosi) con assetto ribassato, alettone, neon e fiamme lungo le fiancate che manco una Hot Wheels (ci siamo chiesti tutti almeno una volta: “ma non avrebbe fatto prima a comprarsi una Porsche con tutti i soldi che ha speso per fare la macchina di Batman?!”).
Grazie ad un piccolo riassunto con tanto di flashback (inizio a confondere le vicende dei precedenti episodi) ci ritroviamo dove la storia e tutto il cast della pellicola ci avevano lasciati. Dopo il colpo multimilionario ai danni del mafioso brasiliano Hernan Reyes, la famiglia allargata di Dominic Toretto (un Vin Diesel con vistoso aumento della pappagorgia) si gode il malloppo in diverse parti del mondo (esclusi gli stati dove è ammessa l’estradizione).
Tutto procede nella noia della routine finchè l’agente Luke Hobbs (Dwayne “ma quanto cavolo è grosso” Johnson alias The Rock) si presenta alla porta di Toretto in cerca di aiuto. Il leader criminale belloccio Owen Shaw (Luke Evans – Immortals, The Raven) , alla guida di una Batmobile modello mini 4WD, mette a segno un colpo dopo l’altro riuscendo sempre a sfuggire alla polizia e Dominic, ha le capacità e la squadra per poterlo fermare. L’incentivo alla missione arriva quando si scopre che Letty Ortiz (Michelle Rodriguez – Avatar, Resident Evil) fidanzata storica di Dom data per morta, è il braccio destro del villain Shaw.
Quando si parla di “famiiiiiiiigghia”, Dominic Toretto tira fuori la sua canottiera da battaglia, convoca una squadra modello M-I, si incazza come un siciliano d’altri tempi e parte come un toro verso la muleta rossa. Nella squadra torna tutto il cast dei precedenti 5 film con un formula che mi ricorda tanto quella dei manga giapponesi, modello Dragon Ball o Dragon Dai. Il protagonista sconfigge mano a mano i cattivi che poi cambiano sponda e si alleano per formare un gruppo più grande. Quanto è grosso Dwayne Johnson!!!!!!!
Le mie congratulazioni per le abilità lavorative vanno a Michelle Rodriguez che dopo essere stata resuscitata in ben due saghe nell’ultimo anno (Resident Evil e Fast & Furious) riesce a battere il record detenuto da Taylor in Beautiful.
Nonostante alcune incongruenze e molte scene surreali (alcune peripezie sono talmente assurde da strappare applausi commossi in sala) Fast & Furious è un film molto divertente e ben fatto, e questo vale soprattutto se tu! che stai leggendo, non sei “la fidanzata che accompagna”. I 160 milioni di budget garantiscono 2 ore di puro intrattenimento con effetti speciali incredibili, azione, ironia, pupe e soprattutto, motori pimpati.
Dico sempre che bisogna vedere un film con lo spirito giusto, adatto al genere, e Fast6 è esattamente lo sci-fi che ci si aspetta, grazie a super gnocche che perdonano i tradimenti, guidano auto da corsa, sanno sparare e addirittura picchiare (scherzi a parte nel cast c è anche Gina Carano – Knockout: resa dei conti, una che i calci li sa tirare sul serio).
Non un capolavoro annunciato, ma la reunion di tutto il cast dei precedenti film è un toccasana per tutti i fan della saga. Per caso ho già detto che Dwayne Johnson, con tanto di doppiaggio by Luca Ward, è enorme?!!
Prestate attenzione ad una scena finale extra storia da standing ovation e mi raccomando, casco in testa non allacciato, luci spente anche di notte e prudenza, mai!

COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)

-Voglio un jet privato con su scritto “It’s Pietro, bitches”

-L’unica grande verità: i milionari diventano tali perché non hanno mai gli spicci per pagare il caffè

-A Londra non puoi scaccolarti senza che nessuno lo noti

-Le corse clandestine in America figurano come un party dato dal grande Gatsby

-La pista di decollo in aeroporto fa una pippa alla lunghezza del campo da calcio di Holly & Benji

-Paolo Bitta di Camera Cafè sarebbe stato contento per l’Alfa…io un po’ meno

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