Fire with Fire: la recensione di Andrea Facchin
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Fire with Fire: la recensione di Andrea Facchin

Fire with Fire: la recensione di Andrea Facchin

Jeremy Coleman è un vigile del fuoco di Long Island che sta per festeggiare la fine del turno con i suoi colleghi. Quando si ferma in un piccolo market a comprare qualcosa da mangiare, si ritrova ad essere testimone della brutale esecuzione del proprietario del negozio e d suo figlio adolescente da parte di uno spietato boss della zona, Neil Hagan. Salvo per miracolo, Jeremy accetta di testimoniare e viene inserito nel programma protezione testimoni, che lo costringe a cambiare identità, città e lavoro. Ma il passato, si sa, torna sempre a galla. Così, per salvare la sua vita e quella delle persone che ama dalla furia di Hagan e dei suoi uomini, Jeremy dovrà mettersi allo stesso livello dei criminali che lo braccano, facendosi giustizia da solo.

Uscito in America direttamente sul mercato home video, Fire with Fire è un action movie costruito su uno degli spunti narrativi più utilizzati dal cinema di genere, ossia quello dell’uomo qualunque che, messo con le spalle al muro, si trasforma da vittima in carnefice (Giustizia privata è uno degli esempi più recenti). Primo lungometraggio del coordinatore di stunt e regista televisivo David Barrett (ha diretto episodi di serie di successo quali The Mentalist, Supernatural e V), il film vanta un cast che mischia i volti giovani di Josh Duhamel (Transformers 1, 2 e 3) e Rosario Dawson (La 25esima ora, Alexander, Trance), a veterani come Bruce Willis e Vincent D’Onofrio. Peccato che queste buone premesse si sgretolino con lo sviluppo della storia, che presenta non pochi punti deboli. Uno su tutti l’evoluzione del protagonista, figura incolore, che passa dal non saper usare una pistola, ad essere un freddo giustiziere che tortura i suoi bersagli. Senza contare che in pochi giorni riesce a stanare uno per uno i membri di una potente organizzazione criminale, facendo più di quanto la polizia abbia mai concluso in anni di lavoro. In tutto questo Jeremy trova anche il tempo di innamorarsi della bella talia (Rosario Dawson), l’agente federale che lo ha in custodia. La loro relazione aggiunge alla trama la componente romance, ma la stessa Talia non non ha una connotazione ben definita, perché a metà strada tra la donna tosta e la fidanzatina sempre in pena per il suo uomo.

Con un Bruce Willis la cui presenza non è mai stata così anonima (interpreta il detective di polizia Michael Cella), l’unico che tenta di salvare la baracca è Vincent D’Onofrio, che dopo il maniaco visto nell’horror Chained, si cala nei panni del sociopatico Hagan, regalando alcuni dei momenti migliori del film.

Il problema di fondo è che il film manca di un’identità propria: Barrett non sa se girare un puro action movie con un montaggio serrato à la Michael Bay e virtuosismi tecnici come le sparatorie in soggettiva (ricalcando il modello di Wanted, per intenderci), o un violentissimo revenge movie urbano, in pieno stile pulp, che ad un certo punto cita persino American History X.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
La performance di Vincent D’Onofrio nei panni del big villain di turno

Non mi piace
Il protagonista troppo debole, che non convince né da vigile del fuoco, né da giustiziere solitario

Consigliato a chi
Vuole divertirsi con un B-movie d’azione

Voto: 2/5

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