Il rischio era quello di trovarsi di fronte a una pura operazione commerciale, studiata a tavolino per cavalcare la “moda vampiresca” solo per far quattrini e con l’aggravante di andare a mettere le grinfie su un piccolo cult molto caro agli amanti del genere. Invece questa nuova versione di Fright Night, remake di Ammazzavampiri (1985) di Tom Holland (arruolato qui come co-sceneggiatore), è un film con una sua dignità. Certo le atmosfere anni ’80 per i nostalgici di quel particolare mood restano sacre, ma anche questo film riesce a trovare una propria dimensione, rimaneggiando la “vecchia storia” in modo inaspettatamente originale. Merito di una squadra che, a partire dal regista Craig Gillespie (Lars e una ragazza tutta sua) ha puntato sulla qualità optando per un cast di tutto rispetto con un Colin Farrell molto convincente (e seducente) nei panni del vampiro, e scelte non scontate per gli altri ruoli: oltre ad Anton Yelchin (visto in Terminator Salvation e Star Trek) nella parte del protagonista Charlie Brewster, troviamo la brava Toni Collette, nei panni della madre, e David Tennant, attore inglese di formazione classica pescato dal regista per la parte dell’ammazzavampiri Peter Vincent. Proprio quest’ultimo personaggio è quello che, subendo la massima trasformazione, risulta il più spassoso e riuscito: l’attempato ciarlatano del programma tv Ore d’orrore diventa qui un famoso ed eccentrico illusionista-showman esperto in vampiri che vive in un attico extra lusso di un super hotel di Las Vegas.
Vincente anche la scelta del film di rinunciare a inseguire la vena gotico-romantica sulla scia del fenomeno Twilight e delle varie serie tv True Blood, Dark Shadows e Vampire Diaries (che anzi vengono esplicitamente sbeffeggiati), ma di puntare tutto sul binomio horror-humor che già caratterizzava il film dell’85, adattandolo al gusto delle generazioni “digitalizzate” (il kit da ammazzavampiro ora si compra su e-bay). Ben fatti, anche se non eccezionali, gli effetti speciali che danno vita ai vari mostri che popolano la storia. Non aggiunge invece granché l’uso del 3D, limitandosi a rincarare qua e là la dose di adrenalina con piogge di lapilli e gli immancabili schizzi di sangue.
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Mi piace
Il modo in cui questo remake ha saputo rispettare il cult dell’85 trovando una chiave originale per ricollocare la storia nel terzo millennio. Il personaggio dell’ammazzavampiri Peter Vincent rivisto e corretto per la nuova versione regala momenti davvero spassosi.
Non mi piace
La prima parte del film è meno brillante del resto e il 3D in generale risulta poco convincente, quasi superfluo.
Consigliato a chi
Subisce il fascino di Colin Farrell e vuole dimenticare in fretta l’immagine di lui stempiato e grasso di Come ammazzare il capo e vivere felici. E a chi ha amato l’originale, ma è disposto a mettere da parte il mood nostalgico per godersi una versione al passo coi tempi.
Voto 3/5