Frozen - Il regno di ghiaccio: la recensione di The_Diaz_Tribe
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Frozen – Il regno di ghiaccio: la recensione di The_Diaz_Tribe

Frozen – Il regno di ghiaccio: la recensione di The_Diaz_Tribe

Cinquantatreesimo film d’animazione dei classici disneyani, Frozen – Il regno di ghiaccio, ci trasporta fin da subito in un’atmosfera magica, liberamente tratta dalla favola di Hans Christian Andersen, La Regina delle Nevi, del 1944. Viene narrata la storia, ambientata in un fiordo, nel fiabesco regno di Arendelle, di due sorelle, Elsa e Anna, unite da un profondo legame. La maggiore, Elsa, è capace di creare e di manipolare la neve e il ghiaccio. Un giorno, giocando, ferisce quasi mortalmente la sorella. Viene così rinchiusa in una stanza del palazzo, senza vedere Anna fino al giorno della sua incoronazione a regina, dove, di nuovo in presa alla propria emotività, fa piombare il regno in un perenne inverno. Presa dal continuo rimorso nel non riuscire a controllare il proprio potere scapperà da Arendelle, arroccandosi lontano, in un castello di ghiaccio. Toccherà così all’intrepida Anna avventurarsi per riportare a casa l’amata sorella, l’unica in grado di porre fine all’eterno inverno.
Diretto e sceneggiato da Chris Buck (che ha lavorato ad altri capolavori Disney come: La sirenetta, Pocahontas, Oliver & Company, Tarzan) insieme a Jennifer Lee (Ralph Spaccatutto), Frozen segna l’inizio di un nuovo modo della Disney di guardare al ruolo della principessa, che non ha più bisogno del classico principe azzurro per riuscire ad affermarsi nelle storie. C’è il forte e acuto inserimento dei canti che accompagnano e integrano la narrazione del film, spezzando il ritmo d’azione (a molti potrebbe non piacere). È presente una cura per il dettaglio animato e sceneggiato – sia per la sensuosa caratterizzazione dei personaggi (e in particolare la dolce affettività che lega Elsa e Anna) sia per i magici e accattivanti paesaggi invernali – che ricorda e fa riscopre la bellezza delle vecchie perle d’animazione Disney. L’importante colonna sonora è di Christophe Beck, composta insieme a Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez. La traduzione e adattamento in italiano dei testi delle canzoni porta la firma di Lorena Brancucci. Tutte le voci sono stupende ed espressive, soprattutto quella di italiana di Elsa, doppiata da Serena Autieri, che traspare con maggiore rilievo nelle parti cantate.
La proiezione del film viene anticipata da un nuovo cortometraggio di Topolino (Get a Horse!, diretto da Lauren MacMullan), risalente al primo periodo disneyano, utilizzando sia l’originale in bianco e nero sia la CGI, con la voce di Mickey Mouse ancora doppiata da Walt Disney in persona.

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