G.I. Joe: La vendetta: la recensione di pietro@civera.it
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G.I. Joe: La vendetta: la recensione di pietro@civera.it

G.I. Joe: La vendetta: la recensione di pietro@civera.it

Ultimamente al cinema capita sempre più spesso di vedere titoli seguiti dal termine “vendetta”, è il caso di “Taken 2 – la vendetta” con un imbattibile Liam Neeson, ma è anche il caso dell’ultima pellicola d’azione arrivata nelle sale, “G.I. Joe – La vendetta”. Ho sempre pensato che fosse un termine cinematografico tipico degli anni ’80, mi vengono in mente il titolo italianizzato “Rambo 2 – la vendetta” o l’originale “Lo Squalo 4 – la vendetta”. Parola tanto usata da diventare di gergo comune per fare riferimento in modo ironico a quelle cose che “a volte ritornano” (Pranzo dalla suocera 2 – la vendetta, Gastroenterite 2 – la vendetta del colon ecc…). Che siano tornati i meravigliosi anni ’80? Bè, è possibile. Pensandoci bene il Bryan Mills di Taken è una specie John “Daddy” Rambo, gli squali di “Jaws” nel nostro paese non mancano e che dire dei G.I. Joe, negli anni ’80 raggiungevano il loro massimo successo. Per chi non sapesse chi o cosa sono i G.I. Joe, avete presente le Barbie? Ecco, i Joe (Insieme ai Transformers) sono le Barbie per i maschietti, con la differenza che non li potete denudare, maniaci! Potremmo considerarli I giocattoli maschili per eccellenza, prodotti dalla Hasbro negli anni ‘60, non potendo essere chiamati bambolotti per ovvi motivi di marketing, sono stati i primi ad essere identificati con il termine di “action figure”. L’inizio della fine. I nerd collezionisti sanno a cosa mi riferisco.
Immaginatevi quante persone al mondo hanno giocato con i Joe e di conseguenza qual è il numero potenziale di fan per una saga al cinema. Come se facessero un film sui Biker Mice, per i ragazzi degli anni ’90 o una trilogia sui Gormiti tra 30 anni, i ragazzini di oggi ne andrebbero matti.
“G.I. Joe – La nascita del cobra” arriva sul grande schermo nel 2009 con un risultato piuttosto scarsino, ma per quanto riguarda il secondo capitolo, hanno cambiato marcia. Intanto hanno arruolato un nuovo regista, Jon M. Chu (nonostante il nome è californiano). E’ conosciuto per aver diretto due capitoli del franchising “Step Up”, e, come tutti i registi, ha degli scheletri nell’armadio, il suo è rappresentato da “Justin Bieber: Never say never”, vi dico solo che la votazione di questo documentario su IMDB è 1,7/10. Neanche il nostrano “Troppo Belli” con la coppia Vitagliano/Interrante ha totalizzato cosi poco.
In “G.I. Joe – La vendetta” l’approccio è più realistico (nessuna scena da B movie umanamente impossibile come nel primo film ed effetti speciali ben curati) ed è stato eliminato tutto ciò che non funzionava, ma proprio tutto tutto, protagonisti compresi. Jon M. Chu ha capito che c’è un solo modo oggi per far splendere nuovamente un film d’azione, chiamare Dwayne Johnson, qui nei panni del protagonista “Roadblock” (aveva risollevato anche le sorti di Fast & Furious).
La storia riparte dopo gli avvenimenti del primo capitolo: il finto presidente degli Stati Uniti (Jonathan Pryce – Pirati dei Caraibi), il trasformista Zartan, è intenzionato a portare alla Casa Bianca i Cobra e distruggere i G.I. Joe. I Cobra hanno un piano per disarmare gli arsenali nucleari delle principali potenze mondiali e poi minacciarle con nuove armi di distruzione. Tre dei “buoni”, capitanati da The Rock, dovranno salvare la terra e per farlo, chiederanno aiuto al Joe originale, impersonato da Bruce Willis (molto più John McClane in questa pellicola che nell’ultimo Die Hard).
La trama onestamente non è nulla di che e rispecchia poca inventiva, anche se il tema del nucleare è più attuale di quanto si pensi (non è passato neanche un mese da quando la Corea del nord ha nuovamente minacciato le altre potenze di un attacco nucleare. Secondo gli studiosi, nell’orologio simbolico della guerra nucleare, il pianeta Terra si trovi solamente a 5 minuti dalla mezzanotte, ora in cui è prevista l’apocalisse).
In compenso “G.I. Joe – La vendetta” rappresenta tutto ciò che bisogna aspettarsi da un film d’azione/sparatutto, è veloce, ci sono tante esplosioni, tante armi e tantissime botte. Insomma, un film volutamente non impegnato e piacevolmente riuscito. E poi tutta la pellicola potrebbe reggere solamente sui muscoli, il sorriso e l’ironia di Dwayne Johnson, quell’uomo non buca lo schermo, lo sfonda a pugni. Finito il film in media gli uomini escono dalla multisala impettiti e pronti a spaccare un muro di cemento a testate, purtroppo l’entusiasmo svanisce con il riflesso della prima vetrina incontrata.
Ci sono splendide scene d’azione (su tutte una tra le montagne) grazie anche al Joe più affascinante di tutti, il silenzioso, nero e mascherato Snake Eyes (interpretato dallo stuntman Ray Park – Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma). E’ un misto tra una tartaruga ninja e Goku contro il Red Ribbon, per di più con quel nome eighties, insieme a Cobra Commander e Storm Shadow, potrebbe unirsi a Scorpion e Sub Zero nella scuderia di Mortal Kombat.
Visto che amo infilare un po’ di Jurassik Park ovunque, è stata data anche una particina nei Joe a Joseph Mazzello, come chi è?! Timmyyyyyy!
Non ho apprezzato particolarmente il 3D, non è stato d’effetto e non credo fosse indispensabile se non per le casse della produzione.
Un bel film d’azione. YO JOE!
Ah si, da qualche parte c’era anche Channing Tatum.

COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)

-Come risalire da un pozzo senza corde o scale

-Se si combatte in salita, si conquista la cima

-Se cambi il modo di incrociare le dita, sei fottuto

-Per gli americani il Pakistan è un paese convenzionalmente cattivo

-Jaye aka Adrienne Palicki…sono fiiiiiinteeeeee!

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